Mor Samb

Dopo la laurea in Economia e commercio iniziata a Dakar e finita a Parigi, Mor non riesce trovare lavoro nel suo campo e si trasferisce in Italia a lavorare come operaio con suo fratello. Oggi Mor è il presidentedell’associazione senegalese di Bra e delle Langhe ASBRAL in cui ci cerca di collaborare con ONG ed altre realtàper una migliore integrazione e co-sviluppo. L’intervistato spiega la sua storia fatta di una vita a cavallo tra la cultura europea e quella italiana e diversi progetti e attività identitarie dell’associazione. Attraverso il consiglio dei saggi ( ex membri, uomini e donne con grandi esperienze alle spalle) l’associazione mantiene la sua unanimità e coesione per l’intera comunità.

Mor è musulmano ma rispetta tutte le religioni e pensa di voler tornare in Senegal una volta arrivato ad una certa età. Inoltre viene anche invitato a cadenza trimestrale al centro dell’ONU di Torino per fare formazione all’ITC (International Traning Centre) ai dirigenti del terzo mondo.

I suoi genitori erano dei contadini di piccolissima scala che producevano per sussistenza principalmente sorgo, miglio e arachide. Lui sostiene che il futuro del mondo è africano per la grossa presenza di risorse naturali come petrolio, uranio, oro che i paesi sviluppati richiedono molto. L’Africa è un continente che porta ad un conflitto di interessi per europei, americani e cinesi ma Mor pensa che ci sia bisogno di piùindipendenza per i paesi africani.

Il rispetto della natura è qualcosa di molto importante per gli africani, ma nonostante ciò si avvertono i cambiamenti climatici con processi di desertificazione e di innalzamento del livello del mare .

Mor ci parla anche del rapporto che hanno gli africani con il tempo, con la morte e con i sogni. Lui sogna sia in italiano che in senegalese, ma sono solo i sogni nella sua lingua madre quelli che ricorda e che lo aiutano ad affrontare i problemi della sua vita quotidiana.

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