Richard Calver
Il Cheddar artigianale del Somerset
Richard è uno dei soli tre produttori di cheddar artiginale che ad oggi sono presenti nel Somerset. Quando decise di intraprendere questa carriera nel 1999 erano ben venti, a causa della vocazione naturale della zona. Si tratta infatti di una zona in cui si produce cheddar in maniera invariata da secoli: il nome deriva proprio da quello di una cittadina del luogo.
Il cheddar di Richard è Presidio Slow Food da quindici anni ed è il frutto del latte delle sue mucche e della sua passione per il cibo tradizionale: utilizza solo latte crudo, produce autonomamente le sue colture starter, sala a mano le forme e infine seleziona accuratamente i canali in cui distribuire il suo prezioso formaggio. Si tratta di un mercato in cui vi è spazio per tutti e tre i piccoli produttori, ma che si trovano in forte competizione tra loro a causa delle somiglianze del prodotto finale, dovute alle caratteristiche simili di terreno, nutrimento degli animali e tecniche di lavorazione.
Indice del video
- Il Cheddar artigianale del Somerset
- La passione per produrre un formaggio di qualità
- Il latte crudo rende più saporito il formaggio: "the 3 miles cheddar"
- Metodo di produzione e affinatura del Cheddar
- Il metodo di produzione originale e un premio al migliore formaggio
- C'erano 22 produttori nel anni '90 oggi ce ne sono 3
- Slow food e incontrare altri produttori
- Un ricordo da bambino in campagna
- Differenze tra formaggio industriale e artigianale
Dati intervista
Nazione: GB
Regione: England
Città: Mendip District
Richard Calver
Data di nascita: 14-01-1944
Professione: Artigiano
Lingue parlate: Inglese
Scheda di: Luca Percivalle
Video di: Luca Ghiardo, Luca Percivalle
Creato il: 21-09-2015
Questo video fa parte del seguente archivio
Presídi Slow Food
Presídi Slow Food
L'archivio raccoglie le testimonianze di piccoli produttori, contadini, pastori, pescatori e artigiani impegnati da anni nella lotta per il recupero di saperi e sapori inscindibilmente legati a territori spesso marginali. Uniti nel riconoscere un valore universale alla biodiversità e alla varietà di culture, intesi come elementi direttamente connessi all’alimentazione, questi uomini combattono strenuamente i modelli economici proposti dalla grande distribuzione dalle forze economiche che tutto omologano nel nome della modernità e dell’efficienza. Archivio promosso dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità.