Granai della Memoria

Matej, figlio di agricoltori nelle terre di confine tra Italia, Slovenia e Croazia, si dedica con passione alla viticoltura tra le zolle di terra rossa strappate alla roccia calcarea del Carso triestino. Racconta del difficile rapporto tra questa terra e i suoi figli che generazione dopo generazione hanno conteso con il sudore e sacrifici enormi pochi brandelli di terra fertile ai sassi e alla roccia bianca. Tra doline e pareti si aprono piccoli appezzamenti nei quali le viti trovano un terreno ideale per nascere e produrre loro frutti in modo naturale, senza l'ausilio di prodotti chimici o di procedure troppo invasive. Qui trovano dimora vitigni autoctoni che sanno convivere con la Bora, i gelidi inverni e le estati calde e secche come la Vitovska, altera e raffinata, la Malvasia, più diretta e facile da apprezzare, e il Terrano, aspro e ricco degli elementi più spigolosi del terreno e del clima.

La cucina che fa da contraltare a questi vini è quella dei giorni della festa, dei matrimoni, dei carnevali, ma anche quella quotidiana che è possibile conoscere nelle osmize, piccole rivendite dirette delle aziende agricole tipiche di questa zona che affondano le loro radici nel Settecento, quando la regina Maria Teresa D’Austria permise ai contadini di aprire le loro case e vendere i loro prodotti senza pagare tasse per otto giorni.