Moni Ovadia
Un ebreo bulgaro naturalizzato milanese
"L'uomo che trova dolce la sua patria
non è che un tenero principiante;
colui per il quale ogni terra è come la propria
è già un uomo forte;
mentre solo è perfetto colui per il quale tutto il mondo
non è che un paese straniero"
Così Moni Ovadia si descrive, citando Ugo da S.Vittore. L’artista dalle molteplici identità si racconta in questa intervista: i suoi anni scolastici con gli insegnanti che lo hanno influenzato, il suo ’68, il suo modello di attivismo politico ed il suo incontro con il mondo dello spettacolo.
Ci parla dell’impulso trasformativo del suo teatro che gli ha permesso di comunicare all’esterno la sua parte più intima, il suo personale spasimo utopico attraverso il quale liberare l’energia inespressa degli oppressi.
Indice del video
- Fiero di essere nato a Plovdiv
- Le mie molteplici identità
- Il sentirsi straniero
- La casa : Heimat e Vaterland
- La mia professione
- Gli anni scolastici
- Quando divenni comunista antifascista in un'ora
- Bella ciao , lo spettacolo
- Il lavoro con Roberto Leydi
- Ewan MacColl come ispiratore
- Bella ciao ,la melodia
- La stagione con Roberto Andò
- Il '68
- La sconfitta del socialismo
- La fragilità dei radicali
- Il mio modello di attivismo politico
- Clinton e Trump
- Essere oratore e diventare scrittore
- Il teatro come tramite della mia parte più intima
- L'impulso trasformativo del mio teatro
- L'umorismo
Dati intervista
Nazione: BG
Città: Plovdiv
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Moni_Ovadia
Urls: Moni Ovadia website
Moni Ovadia
Anno: 1946
Città: Plovdiv
Scuola: Università
Professione: Altro
Lingue parlate: Italiano
Scheda di: Silvia Pesce
Video di: Piercarlo Grimaldi, Luca Ghiardo, Luca Percivalle
Creato il: 29-09-2016
Questo video fa parte del seguente archivio
Storie di vita
Storie di vita
La sezione raccoglie storie di vita: autobiografie e narrazioni che non attengono a progetti tematici specifici. Si tratta di un archivio in cui confluiscono universi di vita che virtualmente dialogano tra di loro perché ogni ciclo di umanità ritrova la sua valenza individuale nel confronto con l’altro. La narrazione diventa un’esperienza nuova per il soggetto intervistato che scopre e ri-scopre se stesso raccontandosi. Archivio realizzato con il contributo della Regione Piemonte.