Ines Guglielmi
Acqua di fiori di arancio amaro
La signora Ines Guglielmi a 93 anni rispolvera il cassetto dei ricordi, sicuramente profumato dai fiori di arancio. Dall’intervista lei sostiene «sono cresciuta un pò così...un pò bene, un pò male».
In un mercato di ri-inserimento del fiore di arancio la signora “nonna”, nonostante l’età, si rende utile e partecipe al lavoro di questo prodotto.
Dal racconto ricorda la regina Margherita di Savoia, scortata dalla sua carrozza, si recava nella cittadina di Vallebono per annusare lungo le vie della città i profumi e le essenze dei fiori di arancio amaro; alle bambine preferite donava caramelle e sorrisi.
Video table of contents
- Nata a Vallebona, faceva freddo
- Lavoravo sempre e mi mancava la mamma, il papà non c'era mai
- Una bugia furba
- Un po' di famiglia la ho trovata qui con mio marito
- Di notte mi sveglio e penso
- Il nipotino: viviamo tutti vicini
- Dal piroscafo di passaggio si sentiva il profumo di arancio raccolto in montagna
- Si usciva da messa e si sentiva il buon profumo dei fiori
- Le case fuori dal paese per lavorare nei campi
- I calabresi da 50 anni a Vallebona: uniti nella festa e nelle disgrazie
- Quando si inizia la raccolta
- Si vendevano i fiori ai fiorai per i matrimoni
- Adesso per i matrimoni si usano altri fiori
- Il mercato di Ventimiglia e Sanremo
- Le essenze si vendevano a Milano e Ravenna
- Tutto quello che si compra è caro
- Un francese ha telefonato per una bottiglia
- L'acqua di fiori d'arancio si vende e si usa per i dolci
Interview information
Country: IT
Region: Liguria
City: Vallebona
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Vallebona
Ines Guglielmi
Date of birth: 12-07-1923
City: Vallebona
Profession: Pensioner
Languages: Italiano
Document by: Alessandro Ditommaso, Luca Percivalle
Video by: Luca Ghiardo, Luca Percivalle
Created: 09-05-2016
Questo video fa parte del seguente archivio
Slow Food Presidia
Slow Food Presidia
The collection brings together the testimonials of small producers, farmers, fishermen, shepherds, and artisans, who have fought for years for the return to the knowledge and tastes that are forever tied to marginal lands. Brought together by their will to confer universal value to the biodiversity and variety of cultures as elements directly connected with food, these men and women fight economical models proposed by large retailers who homologate everything in the name of modernity and efficiency. Archive promoted by Slow Food Foundation for Biodiversity.