
Andrea Giovannini
Allevatore e produttore di formaggio di malga a latte crudo
Dopo 10 anni è passato dalle 4 mucche iniziali alle 30 attuali con un caseificio che lavora 5 quintali di latte al giorno, e trasferendosi alla malga Stramiolo, presso il comune di Bedollo sull'altopiano di Piné, ad un agriturismo con 80 coperti e 8 camere.
I formaggi prodotti sono il Maso Prener ed il Nostrano di Pié, ottenuti dalla lavorazione a latte intero, non pastorizzato. Proprio questa caratteristica permette di valorizzare il territorio creando un forte connubio tra erbe nei pascoli, latte e sapore del formaggio. Come egli stesso afferma ogni toma ha un sapore differente, i pascoli si modificano nel corso della stagione così come le mucche, tutte di razza grigio alpina, muovendosi si nutrono di specie erbacee differenti. Questo conferisce ai formaggi prodotti caratteristiche uniche, come Andrea Giovannini afferma "un formaggio non è un formaggio se non ha una storia che lo può legare al territorio".
Indice del video
- La scuola casearia, l'allevamento, la produzione di formaggio e l'agriturismo
- L'inizio con l'affitto della Malga Sass, l'agriturismo e il passaggio alla Malga Stramaiolo
- La vacca di razza grigio alpina e le sue caratteristiche
- La vittoria al concorso formaggio di malga di Cavalese
- Produzione e caratteristiche del formaggio a latte crudo Nostrano di Piné
- Legame tra formaggio e identità del territorio dato dalla lavorazione di latte crudo
- Il Nostrano di Piné si accompagna con speak, Teroldego e pane nero
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Trentino-Alto Adige
Città: Baselga di Piné
Provincia: TN
Frazione: Rizzolaga
Località: Preneri
Altitudine: 964m s.l.m.
Andrea Giovannini
Data di nascita: 16-06-1982
Città: Trento
Scuola: Scuola superiore
Professione: Agricoltore
Lingue parlate: Italiano
Scheda di: Gianpaolo Fassino, Luca Percivalle
Video di: Luca Percivalle
Creato il: 20-09-2013
Questo video fa parte del seguente archivio
Presídi Slow Food
Presídi Slow Food
L'archivio raccoglie le testimonianze di piccoli produttori, contadini, pastori, pescatori e artigiani impegnati da anni nella lotta per il recupero di saperi e sapori inscindibilmente legati a territori spesso marginali. Uniti nel riconoscere un valore universale alla biodiversità e alla varietà di culture, intesi come elementi direttamente connessi all’alimentazione, questi uomini combattono strenuamente i modelli economici proposti dalla grande distribuzione dalle forze economiche che tutto omologano nel nome della modernità e dell’efficienza. Archivio promosso dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità.