Diallo Boubacar
Pastori e formaggi del Sahel
Boubacar Diallo è nato nel 1973 in Burkina Faso ed è un rappresentante del CRUS, Comitato Regionale delle Unioni dei Produttori del Sahel. All'edizione di Cheese 2013 presenta all'Arca del gusto due formaggi prodotti nell'area del Sahel: il formaggio Wagashi e la toma tuareg.
Questi formaggi sono prodotti dal latte crudo di mucche allevate dai pastori nomadi che vivono nel deserto. Raccontandoci la loro vita e le loro abitudini alimentari, Boubacar ci fa capire la precarietà di questo prodotto alimentare. Sono formaggi non conosciuti dai politici e forse nemmeno in altre parti del paese; fanno parte, con il latte stesso, dell'alimentazione base di questi popoli nomadi.
Indice del video
- Collaboraotre del CRUS, Comitato Regionale delle Unioni dei Produttori del Sahel
- Il formaggio Wagashi prodotto nella regione dell'Oudalan
- Come si utilizza in cucina e come viene mangiato
- Conservazione e stagionatura
- La Toma Touareg, tecnica di produzione
- Alimentazione dei pastori nel Sahel: latte e formaggio
- Formaggi dei pastori nomadi non conosciuti dai politici
- Agli ospiti viene sempre offerto formaggio e tè
- Il ruolo di CRUS e Slow Food
- I bambini mangiano formaggio al ritorno da scuola
- Slow Food e la salvaguardia dei formaggi del Burkina Faso
Dati intervista
Nazione: BF
Città: Dori
Altitudine: 0m s.l.m.
Diallo Boubacar
Data di nascita: 23-03-1973
Città: Boudounguel, Dori, Burkina Faso
Lingue parlate: Francese
Scheda di: Gianpaolo Fassino, Luca Percivalle
Video di: Luca Percivalle
Creato il: 20-09-2013
Questo video fa parte del seguente archivio
Presídi Slow Food
Presídi Slow Food
L'archivio raccoglie le testimonianze di piccoli produttori, contadini, pastori, pescatori e artigiani impegnati da anni nella lotta per il recupero di saperi e sapori inscindibilmente legati a territori spesso marginali. Uniti nel riconoscere un valore universale alla biodiversità e alla varietà di culture, intesi come elementi direttamente connessi all’alimentazione, questi uomini combattono strenuamente i modelli economici proposti dalla grande distribuzione dalle forze economiche che tutto omologano nel nome della modernità e dell’efficienza. Archivio promosso dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità.