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Giuseppe Vianelli

Il cinema parrocchiale di Piovà Massaia

Giuseppe Vianelli, classe 1928, è stato a lungo messo comunale e, negli anni Cinquanta, ha gestito il cinematografo parrocchiale a Piovà Massaia, coadiuvando il parroco don Giuseppe Meliga. In questa intervista racconta, con ampio ricorso a frasi e parole in piemontese, questa sua attività. 
La testimonianza inizia con alcuni cenni sull’apertura del cinema nel paese per iniziativa del parroco. Questi chiese a Vianelli di aiutarlo nella gestione e dovette andare al Politeama di Asti per sostenere l’esame da cineoperatore. La sala era in quegli anni sempre gremita e all’epoca anche in molti altri paesi della zona, come Castelnuovo, Passerano, Cortanze, era in funzione un cinema. 
Il racconto prosegue rammentando l’arrivo con la corriera, al Gallareto (frazione di Piovà Massaia) delle cassette contenenti le pellicole (che il parroco sceglieva periodicamente presso una ditta di Torino); egli le caricava sul manubrio della bicicletta e le portava nella sala cinematografica. Quasi sempre le pellicole dovevano essere aggiustate prima della proiezione, in quanto non erano mai nuove ed aveva inventato una tecnica di riparazione usando l’acetone. Anche durante la proiezione le pellicole spesso si spezzavano e dovevano essere ripristinate al momento.
Ogni venerdì sera Vianelli esponeva il tabellone con il manifesto del film in programmazione nel fine settimana e la domenica sera o il lunedì mattina lo toglieva.  D’inverno la sala veniva riscaldata con una stufa rotonda a segatura, che “cimiva” (bruciava lentamente). 
La sala cinematografica, al primo piano, conteneva 150 sedie, più le panche ed era sempre piena; in occasione della festa del paese molte persone rimanevano in piedi lungo la scala. 
In merito ai film, Vianelli evidenzia che i preferiti dal pubblico erano quelli a soggetto sportivo, le commedie, i western. Nel paese all’epoca c’erano tre osterie e molti, dopo la proiezione del film, vi andavano a cenare.
La testimonianza prosegue sottolineando il costante pericolo che il grosso proiettore prendesse fuoco e per questo veniva tenuta a portata di mano una spessa coperta d’amianto, pesante 25 kg, con la quale coprire la macchina in caso d’incendio; prima della proiezione le “pizze” venivano messe su un apposito cavalletto per essere riavvolte e controllate, incollando la pellicola nei punti che presentavano rotture.
Vianelli racconta che durante la Resistenza nel paese erano presenti alcuni partigiani che spaccarono il pianoforte dell’oratorio. Le bande erano dislocate a Castellero, San Pietro e nella casa del cardinal Massaia. Ricorda anche il bombardamento di Piovà, con la caduta di spezzoni incendiari che danneggiarono i cavi elettrici facendo restare il paese al buio. 
Pensando alla propria infanzia, racconta che giocava in piazza al pallone e quando questo colpiva la linea elettrica, i due cavi venivano a contatto fra loro provocando un cortocircuito, così in paese tutti rimanevano senza luce. 
Tornando a parlare del cinema, ricorda che la colonna sonora dei film era diffusa attraverso un lettore ottico e due altoparlanti che consentivano un buon audio. Rammenta quindi che ad Asti, quando per televisione andava in onda “Lascia o raddoppia” (il famoso quiz condotto da Mike Buongiorno), al Vittoria e in altri cinema prima del film veniva trasmesso il programma televisivo. 
Vianelli ha anche gestito per breve tempo il cinema di Montechiaro d’Asti: ricorda che raggiungeva il paese con la corriera, poi, dopo la proiezione, tornava di notte a casa a piedi; la fatica di questi viaggi lo indusse dopo circa sei mesi a rinunciare.
La testimonianza si conclude con alcuni accenni sulla sala cinematografica (in merito alla solidità della volta e all’obbligo di fissare le sedie al pavimento, imposto da una commissione per motivi di sicurezza) e sulla preparazione della macchina e delle pellicole. 

Dati intervista

Informazioni geografiche

Nazione: IT

Regione: Piemonte

Città: Piovà Massaia

Provincia: AT

Altitudine: 300m s.l.m.

Collegamenti e allegati

Testimoni della memoria

Vianelli Giuseppe

Anno: 1928
Professione: Pensionato
Lingue parlate: Italiano, piemontese

Riferimenti e fonti

Bibliografia:

Ferrero M., Mostra del cinema, in “Di Comune interesse”, n. 5, settembre 2013, p. 18.

Scheda di: Franco Zampicinini
Video di: Marco Ferrante; Marinella Ferrero

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Storie di vita

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La sezione raccoglie storie di vita: autobiografie e narrazioni che non attengono a progetti tematici specifici. Si tratta di un archivio in cui confluiscono universi di vita che virtualmente dialogano tra di loro perché ogni ciclo di umanità ritrova la sua valenza individuale nel confronto con l’altro. La narrazione diventa un’esperienza nuova per il soggetto intervistato che scopre e ri-scopre se stesso raccontandosi. Archivio realizzato con il contributo della Regione Piemonte.

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