Giuseppe Perino

Un passatempo che diventa un mestiere di famiglia

Giuseppe Perino inizia la sua attività di apicultore per caso, trasformando un passatempo necessario a stemperare le tensioni del suo lavoro principale, in una piccola azienda agricola che negli anni ha integrato i suoi due figli. Il racconto di Giuseppe ripercorre tutte le tappe che hanno trasformato le Querce di Azeglio in un'azienda di successo, un paradigma da seguire per gli apicultori. La partecipazione ad una delle prime edizioni del Salone del Gusto, organizzato da Slow Food, si rivela l'arma vincente per promuovere e far approdare i suoi prodotti ben oltre i confini regionali.

L'impegno di Giuseppe è oggi principalmente focalizzato sulla conduzione delle api e quindi sulla loro cura. Inquinamento da glifosato, da diserbanti, la varoa e altri invisibili nemici delle api hanno negli anni reso necessaria una forte professionalizzazione in questo settore, erodendo le produzioni e rendendo necessario rimpinguare le famiglie rese troppo deboli da questi agenti esteni. La certificazione biologica dell'azienda impone scelte attente, orientate per la cura delle api, a prodotti naturali. Una sfida sempre più complessa che impegna incessantemente Giuseppe e i suoi figli.

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Il progetto “Le ragioni della terra. Parole, gesti e storie dell’agricoltura piemontese”, realizzato da Regione Piemonte - Direzione Agricoltura in collaborazione con il Laboratorio “Granai della memoria” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, è stato avviato nella primavera del 2017 con l’obiettivo di individuare, selezionare e raccogliere testimonianze rappresentative della complessità e diversificazione territoriale, culturale e imprenditoriale del sistema agricolo piemontese.

Il metodo che ha portato all’individuazione dei soggetti da intervistare, sulla base dell’esperienza di indagine etnografica e di campionamento maturata nel corso degli anni dal Laboratorio “Granai della memoria” ha un punto di partenza geografico rappresentato dai 15 areali in cui il territorio regionale piemontese è stato suddiviso all’interno del Piano paesaggistico regionale. Per ciascun areale sono state quindi indagate almeno due realtà imprenditoriali, avendo cura di rappresentare comunque un’articolazione provinciale e una copertura delle diverse filiere produttive del comparto agricolo piemontese. Successivamente, si è lavorato per individuare soggetti da un lato detentori di specifiche conoscenze di natura orale e gestuale in campo agricolo, dall’altro con un vissuto biografico ed esperienziale diversificato: il risultato è uno scenario in cui convivono aziende di tradizione secolare e plurisecolare a fianco di nuove forme di imprenditorialità, sovente portate avanti con originalità e creatività da “neocontadini”, persone che per esperienze di vita e percorsi lavorativi si sono avvicinate al mondo agricolo non già per continuità con l’impegno famigliare ma per scelta.

Le testimonianze raccolte hanno preso la forma di 35 video-interviste della durata di 3-5 minuti che sono disponibili sul portale di Regione Piemonte “Piemonte Agri Qualità” (www.piemonteagri.it), mentre in questa sezione del portale “Granai della memoria” sono archiviate le interviste intere.

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