Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Giovanni Monchiero

Il rettore dell'Università dei Cani da Tartufo

Giovanni Monchiero, classe 1968, è un trifulao di Roddi d'Alba. Accanto alla sua attività di trifulao, ha aperto un'università di addestramento di cani, dove i cani ricevono un addestramento di base (cercare e amare i tartufi, salire nella macchina, capire una comunicazione quasi silenziosa del maestro). Ci sono cani cui non piace l'odore del tartufo e che non sono bene adatti alla ricerca. Ce ne sono altri che si lasciano prendere dal gioco, non c'è una razza più dotata dell'altra, è solo una questione di personalità.

Giovanni fa anche scoprire ai turisti l'attività di ricerca e dice che a volte ci sono anche i pullman di stranieri che vengono e sono molto interessati, perchè è un mondo che non conoscono. Ci dice anche che i venditori possono giocare sull'ignoranza della gente in materia perchè esiste per esempio un tartufo nero liscio che se viene raccolto sotto i pioppi ha lo stesso profumo dei tartufi bianchi o un tartufo che assomiglia molto al tartufo bianco d'Alba ma che di fatto è quello chiamato bianchetto.

Nel luogo che ha sistemato per fare degli incontri con i maestri di cani o i turisti, ha anche fatto un negozio di prodotti a base di tartufi e una sorta di museo con dei pannelli illustrativi sugli alberi da tartufi e degli articoli di giornale sulle sue attività. Ma evidentemente non tutto è scritto, manca la conoscenza ineguagliabile che ha acquisito nella sua carriera di trifulao, quella dettata dall'esperienza.

L'intervista è stata raccolta da Jacqueline Cavazza, Valeria Dogliotti e Odile Pécoud nell'ambito di un lavoro di ricerca etnobiologica coordinato dal prof. Andrea Pieroni presso l'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche.

Questo video fa parte del seguente archivio
Il Tartufo Bianco

Il Tartufo Bianco

L’archivio racconta il tartufo bianco, conosciuto per i suoi sapori e aspetti mondani, ma pressoché ignoto nella sua veste culturale e identitaria che ha plasmato generazioni di raccoglitori. La ricerca realizza un substrato di conoscenze documentato attraverso decine di interviste: elementi storici, antropologici, rituali e miti riguardanti questo prezioso fungo, considerato ancora oggi, per molti versi, un mistero notturno. Il progetto è stato promosso dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, l’Associazione Nazionale “Città del Tartufo”, il Centro Nazionale Studi Tartufo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

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