Alberto Arlunno

Il Ghemme e la sua storia

Alberto Arlunno discende da una famiglia di viticoltori attivi sul territorio da più di 500 anni. L'azienda agricola Antichi Poderi di Cantalupo sorge a Ghemme una zona particolarmente votata alla coltivazione del nebbiolo. Per Alberto è nella vigna che si fa la qualità, mentre in cantina bisogna cercare di non sprecare l'energia che arriva dal vigneto. La coltivazione del vigneto è infatti fondamentale per la riuscita di un buon nebbiolo, fondamentale come il terroir complesso delle colline di Ghemme. Terroir che, come ci spiega con passione Alberto, è ricapitolazione di tutto quello che c'è in Val Sesia e che dona al nebbiolo una grande mineralità. Alberto ci spiega l'importanza del fare una viticoltura ragionata, rispettosa dell'ambiente che porta inevitabilmente a mantenere alta la qualità di un nebbiolo definito "un tesoro geloso della propria terra". Però questo non basta, la gente vuole conoscere di più, vuole essere più informata. Per questo inevitabilmente il futuro della viticoltura piemontese deve anche essere arricchito dalla narrazione dei suoi vini, bisogna "non essere convinti per convincere ma bisogna percorrere la strada della qualità". Il viticoltore deve raccontare la propria vita, i propri vini, i propri territori ma deve essere un racconto che parte dall'interiorità del vignaiolo,

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Il progetto “Le ragioni della terra. Parole, gesti e storie dell’agricoltura piemontese”, realizzato da Regione Piemonte - Direzione Agricoltura in collaborazione con il Laboratorio “Granai della memoria” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, è stato avviato nella primavera del 2017 con l’obiettivo di individuare, selezionare e raccogliere testimonianze rappresentative della complessità e diversificazione territoriale, culturale e imprenditoriale del sistema agricolo piemontese.

Il metodo che ha portato all’individuazione dei soggetti da intervistare, sulla base dell’esperienza di indagine etnografica e di campionamento maturata nel corso degli anni dal Laboratorio “Granai della memoria” ha un punto di partenza geografico rappresentato dai 15 areali in cui il territorio regionale piemontese è stato suddiviso all’interno del Piano paesaggistico regionale. Per ciascun areale sono state quindi indagate almeno due realtà imprenditoriali, avendo cura di rappresentare comunque un’articolazione provinciale e una copertura delle diverse filiere produttive del comparto agricolo piemontese. Successivamente, si è lavorato per individuare soggetti da un lato detentori di specifiche conoscenze di natura orale e gestuale in campo agricolo, dall’altro con un vissuto biografico ed esperienziale diversificato: il risultato è uno scenario in cui convivono aziende di tradizione secolare e plurisecolare a fianco di nuove forme di imprenditorialità, sovente portate avanti con originalità e creatività da “neocontadini”, persone che per esperienze di vita e percorsi lavorativi si sono avvicinate al mondo agricolo non già per continuità con l’impegno famigliare ma per scelta.

Le testimonianze raccolte hanno preso la forma di 35 video-interviste della durata di 3-5 minuti che sono disponibili sul portale di Regione Piemonte “Piemonte Agri Qualità” (www.piemonteagri.it), mentre in questa sezione del portale “Granai della memoria” sono archiviate le interviste intere.

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