Federico Felli

Un seme per un mondo migliore

Federico Felli nasce a Milano ma dopo le scuole in agraria decide di rilevare l'azienda agricola del nonno a Valenza. L'azienda era stata condotta in modo convenzionale facendo largo ricorso alla chimica e di fatto producendo un deserto agricolo completamente privo di alberi come una foto degli anni '70 appesa nel bed & breakfast della cascina testimonia. Federico decide così di cambiare sistema di produzione passando al biologico. Partito come lui dice "alla garibaldina" cerca nella cooperazione con altri produttori un sistema sostenibile di fare agricoltura e di sperimentazione di nuove colture. Abbandona così il mais per passare a cereali più pregiati, pianta barriere verdi per separarsi dalla strada statale che costeggia parte dei suoi campi. Nel tempo le barrire crescono fornendo legna per il riscaldamento della cascina e l'istallazione di pannelli fotovoltaici rende l'azienda energicamente indipendente. Come lui ci racconta ha iniziato a fare il contadino per dimostrare che un'altra agricoltura è possibile e oggi dopo trenta anni è cosciente di aver gettato un seme nella speranza di un mondo migliore.

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Il progetto “Le ragioni della terra. Parole, gesti e storie dell’agricoltura piemontese”, realizzato da Regione Piemonte - Direzione Agricoltura in collaborazione con il Laboratorio “Granai della memoria” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, è stato avviato nella primavera del 2017 con l’obiettivo di individuare, selezionare e raccogliere testimonianze rappresentative della complessità e diversificazione territoriale, culturale e imprenditoriale del sistema agricolo piemontese.

Il metodo che ha portato all’individuazione dei soggetti da intervistare, sulla base dell’esperienza di indagine etnografica e di campionamento maturata nel corso degli anni dal Laboratorio “Granai della memoria” ha un punto di partenza geografico rappresentato dai 15 areali in cui il territorio regionale piemontese è stato suddiviso all’interno del Piano paesaggistico regionale. Per ciascun areale sono state quindi indagate almeno due realtà imprenditoriali, avendo cura di rappresentare comunque un’articolazione provinciale e una copertura delle diverse filiere produttive del comparto agricolo piemontese. Successivamente, si è lavorato per individuare soggetti da un lato detentori di specifiche conoscenze di natura orale e gestuale in campo agricolo, dall’altro con un vissuto biografico ed esperienziale diversificato: il risultato è uno scenario in cui convivono aziende di tradizione secolare e plurisecolare a fianco di nuove forme di imprenditorialità, sovente portate avanti con originalità e creatività da “neocontadini”, persone che per esperienze di vita e percorsi lavorativi si sono avvicinate al mondo agricolo non già per continuità con l’impegno famigliare ma per scelta.

Le testimonianze raccolte hanno preso la forma di 35 video-interviste della durata di 3-5 minuti che sono disponibili sul portale di Regione Piemonte “Piemonte Agri Qualità” (www.piemonteagri.it), mentre in questa sezione del portale “Granai della memoria” sono archiviate le interviste intere.

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