
Gianni Cora
La Banca del Fare: uno sviluppo sostenibile dell'agricoltura dell'Alta Langa
ianni Cora dopo aver lavorato in fabbrica apre con la moglieun allevamento di capre con annesso caseificio per la trasformazione del latte. Questo gli ha permesso di riscoprire il suo territorio andando a conoscere dagli anziani del paese alcune tecniche di stagionatura dei questi formaggi tipici della zona. Proprio dalle foglie di cavolo che una signora sistemava tra i tomini Gianni parte con una produzione particolare che gli consentirà di arrivare ad esportare i suoi formaggi sino in Giappone. Cosciente che il territorio è una risorsa da valorizzare e preservare e che l'Alta Langa, abbandonata negli anni passati, ha mantenuto una grande biodiversità con caratteristiche paesaggistiche uniche ha fondato la Banca del Fare. La Banca del Fare è un'associazione che cerca di recuperare aspetti paesaggistici, agricoli e culturali del territorio mettendo in relazione anziani artigiani del posto con studenti delle facoltà universitarie di tutta Italia. Decine di studenti passano alcune settimane in estate a sistemare ciabot, seccatoi e muretti a secco imparando da muratori e carpentieri antiche tecniche che stavano scomparendo, ma soprattutto attivando in loro una sensibilità nel cogliere le caratteristiche uniche di queste alte colline.
Video table of contents
- Abbandono dell'Alta Langa e le sue risorse oggi
- Un'associazione per lo sviluppo sostenibile
- Sapere tradizionale contadino
- La robiola di capra tra le foglie di cavolo: dal frigorifero di un'anziana al Giappone
- La Banca del Fare: una piccola idea per far conoscere il nostro territorio
- I ciabot: seccatoi, ricovero attrezzi e animali
- 100 km e 109 ciabot: il loro utilizzo agricolo e l'albergo di cammino
- Parco Culturale dell'Alta Langa: festival, corsi, un ostello e tante collaborazioni
- trasmettere saperi antichi a nuove generazioni: crediti formativi dalle università
- Il progetto realizzato con i materiali e i colori del territorio: pietra, legno e terra
- Abbiamo ristrutturato una cascina, un seccatoio e dei ciabot
- Recuperare un'area agricola terrazzata e i suoi ciabot
- Dare in gestione ad un unico agricoltore terreni parcellizzati
- Contadini 2.0 in Alta Langa
- Coltivazioni in Alta Langa: nocciole, mandorle vigna e legname
Interview information
Country: IT
Region: Piemonte
City: Monesiglio
Gianni Cora
Year: 1966
Profession: Farmer
Languages: Italiano
Document by: Luca Percivalle, Davide Porporato, Gianpaolo Fassino
Video by: Remo Schellino, Davide Porporato, Gianpaolo Fassino
Created: 02-08-2017
Questo video fa parte del seguente archivio
Il progetto “Le ragioni della terra. Parole, gesti e storie dell’agricoltura piemontese”, realizzato da Regione Piemonte - Direzione Agricoltura in collaborazione con il Laboratorio “Granai della memoria” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, è stato avviato nella primavera del 2017 con l’obiettivo di individuare, selezionare e raccogliere testimonianze rappresentative della complessità e diversificazione territoriale, culturale e imprenditoriale del sistema agricolo piemontese.
Il metodo che ha portato all’individuazione dei soggetti da intervistare, sulla base dell’esperienza di indagine etnografica e di campionamento maturata nel corso degli anni dal Laboratorio “Granai della memoria” ha un punto di partenza geografico rappresentato dai 15 areali in cui il territorio regionale piemontese è stato suddiviso all’interno del Piano paesaggistico regionale. Per ciascun areale sono state quindi indagate almeno due realtà imprenditoriali, avendo cura di rappresentare comunque un’articolazione provinciale e una copertura delle diverse filiere produttive del comparto agricolo piemontese. Successivamente, si è lavorato per individuare soggetti da un lato detentori di specifiche conoscenze di natura orale e gestuale in campo agricolo, dall’altro con un vissuto biografico ed esperienziale diversificato: il risultato è uno scenario in cui convivono aziende di tradizione secolare e plurisecolare a fianco di nuove forme di imprenditorialità, sovente portate avanti con originalità e creatività da “neocontadini”, persone che per esperienze di vita e percorsi lavorativi si sono avvicinate al mondo agricolo non già per continuità con l’impegno famigliare ma per scelta.
Le testimonianze raccolte hanno preso la forma di 35 video-interviste della durata di 3-5 minuti che sono disponibili sul portale di Regione Piemonte “Piemonte Agri Qualità” (www.piemonteagri.it), mentre in questa sezione del portale “Granai della memoria” sono archiviate le interviste intere.