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Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Anita Casamento

L'olio del Monferrato: buon gusto in buona salute

Anita Casamento è una pioniera dell'olivicoltura in Piemonte. Anita ha incrementato la sua coltivazione di ulivi alla fine dello scorso secolo, trasformando un iniziale hobby in una vera e propria attività prevalente, svolta con grande passione. Nonostante non abbia una spiccata cultura contadina, Anita ha costruito la sua competenza passo dopo passo, diventando Sommelier dell'Olio certificata con la Fondazione Bibenda e ottenendo dei grandi riconoscimenti, come le Cinque Gocce Bibenda nel 2025, consegnatole dal presidente Mattarella, e vedendo il suo olio rientrare nella categoria gold a livello internazionale.

La produzione in Piemonte è molto difficile e rappresenta solo lo 0,40% dell'olio prodotto in Italia. Le condizioni climatiche variabili e spesso avverse rendono ogni anno una sfida unica. Anita ha quindi deciso di dare avvio a una tradizione olivicola piantando undici diverse cultivar, incrementando quelle più adatte al territorio, come il Grignan e la Bianchera.

Il fulcro della filosofia di Anita è considerare l'olio come un nutraceutico e non un semplice condimento. L'olio del Monferrato, per la sua leggerezza e i suoi sentori freschi ha ispirato Il suo claim: "Buon gusto in buona salute".


Dati intervista

Informazioni geografiche

Nazione: IT

Regione: Piemonte

Città: Olivola

Località: Regione Abba

Testimoni della memoria

Anita Casamento

Data di nascita: 08-01-1946
Città: Roma
Professione: Imprenditore
Lingue parlate: Italiano

Scheda di: Laura Bugliazzini
Video di: Laura Bugliazzini, Andrea Icardi
Creato il: 26-11-2025

Questo video fa parte del seguente archivio
Nutrire l'identità piemontese: storie di bagna cauda

Nutrire l'identità piemontese: storie di bagna cauda

La bagna cauda è un complesso e articolato sistema gastronomico costituito in parte dagli ingredienti che la compongono, ma soprattutto da un corredo di aspetti della cultura capace di veicolare simboli, tradizioni, saperi delle comunità del Basso Piemonte dalle quali è considerata cibo identitario.

Un piatto nel quale ogni variante della ricetta fa parte di una tradizione diversa: centinaia di possibili preparazioni che differiscono tra di loro, accomunate da tratti distintivi quali la convivialità, la condivisione, l’ironia, la celebrazione di un evento festivo non solenne. Un’unica convergenza che rappresenta il filo conduttore di questo archivio nel quale si trovano interviste di agricoltori, cuochi, e di coloro che vivono l’esperienza della pratica della bagna cauda come un momento di comunione col cibo e la collettività.

Un significato che, negli ultimi dodici anni, l’Associazione Culturale Astigiani ha saputo cogliere, proponendo alle comunità piemontesi, non solo residenti in Piemonte, la partecipazione al Bagna cauda day. Un’iniziativa di grande successo che, nell’edizione del 2024, ha coinvolto oltre 30.000 commensali.


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