
Giuseppe Mancuso
Fava di Ustica
L'isola di Ustica è capace di essere generosa ma anche di mettere fortemente alla prova l'uomo e le sue capacità.
Giuseppe Mancuso è un giovane alla quinta generazione di agricoltori. Da sempre lavora la terra ed ha mantenuto molte lavorazioni come nel passato, utilizzando ad esempio ancora l'asino, ma ha saputo anche innovarsi rendendo più pratico il lavoro. Ci racconta l'importanza dei legumi e delle loro proteine ma anche la conformazione della sua terra che ha obbligato l'uomo a creare terrazzamenti. Un' agricoltura eroica che rendendo possibile l'utilizzo del suolo vulcanico ha regalato alla gente dell'isola prodotti di grandissima qualità, prima con le lenticchie e oggi con le fave.
Video table of contents
- L'isola di Ustica
- Terreni recuperati prima della loro scomparsa
- Legumi di Ustica
- Legumi e slow food
- Agricoltura eroica
- Storia origini e apporti della fava
- miglioratore del terreno
- Proteine vegetali
- Benefici dei legumi
- Limite delle colture vecchie
- Attività di agricoltore
- Terreno vulcanico
- Inizio del mestiere
- Tradizione e innovazione
- Essere un presidio slow food
- Il macco di fave
- Famiglia contadina
- Riscontri al salone del gusto
- Terrazzamenti
- Giovani e agricoltura
- L'asino
Interview information
Country: IT
Region: Sicilia
City: Ustica
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Ustica
Urls: Agriturismo Pagliuzzo
Giuseppe Mancuso
Year: 1980
City: Ustica
Languages: Italiano
Document by: Silvia Pesce
Video by: Luca Ghiardo , Alessandro Ditommaso
Created: 23-09-2016
Questo video fa parte del seguente archivio
Terra Madre
Terra Madre
The archive collects the experiences of the world’s various societies, music and traditions of the food community who meet in Turin every two years to share experiences and knowledge. The archive illustrates the lives of farmers, fishermen, breeders, producers who participated in the worldwide network “Terra Madre (Mother Earth”)”. The interviews highlight the connections between traditional products and the place where they live. Research promoted by the University of Gastronomic Sciences and Slow Food.