
Giorgio Amedeo
Il formaggio Castelmagno: una tradizione millenaria
Giorgio Amedeo è uno degli artefici, con l'ex sindaco Gianni De Matteis, della rinascita del Castelmagno, un formaggio dalla storia millenaria che a fine anni '70 stava rischiando di venire dimenticato. L'azienda di Giorgio, La Meiro, è nata nel 2000 ed è molto legata al territorio. Costituita da 100 ettari di pascolo tra i 1700 e i 2200 metri di altitudine cura ogni aspetto della produzione del formaggio Castelmagno dalla produzione del latte alla stagionatura. Il pascoli in altitudine sono molto ricchi di erbe aromatiche come il timo serpillo e la cipolla aromatica che conferiscono al latte sapori particolari, sapori che poi si ritrovano nel formaggio stagionato in speciali grotte. Giorgio per costruire la sua cantina di affinazione ha chiesto agli anziani casari quali accorgimenti si adottavano per ottenere una stagionatura perfetta; le 2400 tome prodotte dall'azienda hanno bisogno di una temperatura costante tra gli 8 e i 12 gradi e una costante areazione data dalla disposizione della cantina. Il futuro di questo formaggio per Giorgio è fortemente legato al territorio e alle sue risorse. L'antica festa di San Magno che si svolge ad agosto è una prova del legame di tutti gli abitanti della provincia di Cuneo e non solo hanno con questi luoghi. Una festa sentita molto dagli agricoltori e dagli allevatori, contraddistinta da devozione religiosa ma anche da pic nic e balli senza dimenticare il particolare rapporto tra l'uomo e l'animale che ha dato sostentamento alle comunità montane per più di un millennio come i molti ex voto presenti nel santuario ci testimoniano.
Video table of contents
- A Castelmagno per volere del sindaco De Matteis
- L'azienda La Meiro: allevamento, produzione e stagionatura del Castelmagno
- Seguo tutta la produzione e la qualità è migliore
- La passione trasmessa al figlio
- Legare il prodotto al territorio
- Tenere alta la qualità per non svalutarlo
- Un formaggio portato dai Catari nel 1200
- Si erborina naturalmente
- Documenti storici: dal 1200 al 1700
- Un declino costante dagli anni '20 agli anni '70
- De Matteis e la DOC nel 1984 per rilanciarlo
- Differenze tra il Castemagno di Castelmagno e di Frise
- Dalla mungitura alla produzione del Castelmagno
- Differenze tra i produttori di Castelmagno e di Pradleves: latte crudo e fermenti lattici
- Produzione tradizionale con materiali nuovi, pro e contro
- Le cantine di stagionatura: orientamento e materiali di costruzione
- Il Castelmagno d'alpeggio e quello invernale
- Il Presidio Slow Food del Castelmagno d'Alpeggio
- La mia azienda e il legame con il territorio
- I pascoli, i margari di bassa valle e le PAC
- Le nuove generazioni: smettere di litigare e fare rete
- La tradizione aiuta a progettare il futuro
- La Festa di San Magno: il santuario, i balli, gli ex voto e i pic nic
- La donna nella cultura di montagna di inizio '900
- Contributi statali e recupero dei pascoli
- Recupero borgate e nuove aziende
Interview information
Country: IT
Region: Piemonte
City: Castelmagno
Suburb: Chiappi
Giorgio Amedeo
Date of birth: 03-31-1946
City: Pradleves
Profession: Entrepreneur
Languages: italiano
Document by: Luca Percivalle, Davide Porporato, Gianpaolo Fassino
Video by: Remo Schellino, Davide Porporato, Gianpaolo Fassino
Questo video fa parte del seguente archivio
Il progetto “Le ragioni della terra. Parole, gesti e storie dell’agricoltura piemontese”, realizzato da Regione Piemonte - Direzione Agricoltura in collaborazione con il Laboratorio “Granai della memoria” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, è stato avviato nella primavera del 2017 con l’obiettivo di individuare, selezionare e raccogliere testimonianze rappresentative della complessità e diversificazione territoriale, culturale e imprenditoriale del sistema agricolo piemontese.
Il metodo che ha portato all’individuazione dei soggetti da intervistare, sulla base dell’esperienza di indagine etnografica e di campionamento maturata nel corso degli anni dal Laboratorio “Granai della memoria” ha un punto di partenza geografico rappresentato dai 15 areali in cui il territorio regionale piemontese è stato suddiviso all’interno del Piano paesaggistico regionale. Per ciascun areale sono state quindi indagate almeno due realtà imprenditoriali, avendo cura di rappresentare comunque un’articolazione provinciale e una copertura delle diverse filiere produttive del comparto agricolo piemontese. Successivamente, si è lavorato per individuare soggetti da un lato detentori di specifiche conoscenze di natura orale e gestuale in campo agricolo, dall’altro con un vissuto biografico ed esperienziale diversificato: il risultato è uno scenario in cui convivono aziende di tradizione secolare e plurisecolare a fianco di nuove forme di imprenditorialità, sovente portate avanti con originalità e creatività da “neocontadini”, persone che per esperienze di vita e percorsi lavorativi si sono avvicinate al mondo agricolo non già per continuità con l’impegno famigliare ma per scelta.
Le testimonianze raccolte hanno preso la forma di 35 video-interviste della durata di 3-5 minuti che sono disponibili sul portale di Regione Piemonte “Piemonte Agri Qualità” (www.piemonteagri.it), mentre in questa sezione del portale “Granai della memoria” sono archiviate le interviste intere.