
Stefano Barberis
Un vino che sa ti tradizione e passione
L'avventura di Stefano è iniziata nel 2009 quando ha deciso di prendere in eredità l'azienda che da quattro generazioni fa del vino la propria filosofia di vita, rispecchiando valori come tradizione e passione. Quest'ultima è stata un elemento determinante per Stefano, che dopo essersi diplomato alla scuola enologica di Alba, ha voluto tornare in famiglia per poter dedicare la sua vita e il suo lavoro al vino.
Per Stefano la quantità di vino prodotta non è il principio fondamentale su cui si basa l'azienda che dipende invece dalla qualità. Questo perché egli crede nella genuinità del prodotto, in linea a quanto afferma il pensiero Slow Food. Ma è la passione il motore trainante nel lavoro di Stefano.La passione lo guida a mantenere e curare i muretti a secco tipici dei terrazzamenti dell'azienda, grazie alle tecniche insegnategli dal padre. Questo anche perché l'intento del presidio e dei produttori rimane sempre quello di salvaguardare i terrazzamenti. Perciò il sogno di Stefano è di poter vedere la vallata come era in origine ai primi del Novecento ovvero costellata di terrazzamenti. Ed è sempre la passione che egli vuole trasmettere a chiunque passi ad ammirare il frutto del loro duro lavoro durante le visite aziendali. Un ulteriore elemento distintivo nell'azienda che si tramanda da generazioni è quello del vivaismo. Stefano infatti rivendica con onore, il fatto che suo nonno sia stato uno dei primi in Italia a ottenere la certificazione per la propagazione della vite. La tradizione quindi rimane sempre un punto fondamentale per il mantenimento di un certo standard di qualità, che si pone sempre come obbiettivo dell'azienda Barberis. E quando passione e tradizione si uniscono, arriva la felicità, che si può trovare dove vengono coltivati vini buoni.
Indice del video
- Cascina San Lorenzo: un'azienda di famiglia da più di 100 anni
- Un vivaio con le barbatelle: qualità e non quantità
- Faccio ciò che amo
- Presidio Slow Food Dolcetto dei terrazzamenti della Val Bormida
- Voglio morire vedendo tutta la vallata di nuovo terrazzata
- I muretti a secco
- Vigneti, flavescenza dorata e impatto ambientale
- Rapporto tra produttori
- Biologico e certificazioni
- Bevo il mio vino e non voglio farmi del male
- Visite in azienda, sui terrazzamenti e le degustazioni: trasmettere cosa c'è dietro ogni bicchiere
- Il vino come forma d'arte
- Il vino come convivialità
- Moscato, chardonnay, dolcetto, barbera e merlot
- Scambio di tempo e collaborazione tra gli agricoltori
- Rispetto delle lune nell'imbottigliamento
- Citando Leonardo da Vinci
- Fulvio Prandi e la condotta Slow Food
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Piemonte
Città: Cortemilia
Stefano Barberis
Data di nascita: 19-02-1988
Città: Acqui Terme
Professione: Agricoltore
Lingue parlate: Italiano
Scheda di: Davide Porporato, Gianpaolo Fassino, Enrico Maria Bargiacchi, Federica Capaccioli, Cecilia Castelvero, Anna Claudia Cecconi, Andrea Conrotto, Claudia Kroell, Enrico Monti, Alberto Montobbio, Giovanni Paperini, Federico Patania, Elisa Pasquero Elia, Filippo Peretti Cucchi, Federica Scavarda, Veronica Silipigni, Tommaso Solari, Giovanni Tosi
Video di: Luca Percivalle, Davide Porporato, Gianpaolo Fassino
Creato il: 20-04-2018
Questo video fa parte del seguente archivio
Le ragioni della terra
Le ragioni della terra
Il progetto “Le ragioni della terra. Parole, gesti e storie dell’agricoltura piemontese”, realizzato da Regione Piemonte - Direzione Agricoltura in collaborazione con il Laboratorio “Granai della memoria” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, è stato avviato nella primavera del 2017 con l’obiettivo di individuare, selezionare e raccogliere testimonianze rappresentative della complessità e diversificazione territoriale, culturale e imprenditoriale del sistema agricolo piemontese.
Il metodo che ha portato all’individuazione dei soggetti da intervistare, sulla base dell’esperienza di indagine etnografica e di campionamento maturata nel corso degli anni dal Laboratorio “Granai della memoria” ha un punto di partenza geografico rappresentato dai 15 areali in cui il territorio regionale piemontese è stato suddiviso all’interno del Piano paesaggistico regionale. Per ciascun areale sono state quindi indagate almeno due realtà imprenditoriali, avendo cura di rappresentare comunque un’articolazione provinciale e una copertura delle diverse filiere produttive del comparto agricolo piemontese. Successivamente, si è lavorato per individuare soggetti da un lato detentori di specifiche conoscenze di natura orale e gestuale in campo agricolo, dall’altro con un vissuto biografico ed esperienziale diversificato: il risultato è uno scenario in cui convivono aziende di tradizione secolare e plurisecolare a fianco di nuove forme di imprenditorialità, sovente portate avanti con originalità e creatività da “neocontadini”, persone che per esperienze di vita e percorsi lavorativi si sono avvicinate al mondo agricolo non già per continuità con l’impegno famigliare ma per scelta.
Le testimonianze raccolte hanno preso la forma di 35 video-interviste della durata di 3-5 minuti che sono disponibili sul portale di Regione Piemonte “Piemonte Agri Qualità” (www.piemonteagri.it), mentre in questa sezione del portale “Granai della memoria” sono archiviate le interviste intere.