Granai della Memoria :: Giovanni Bottigliengo

Giovanni Bottigliengo - Maria Tessa

Ricordi di una vita

Giovanni Bottigliengo, nato a Volvera nel 1931, bidello per molti anni nelle scuole di Volvera, dopo aver recitato alcuni brani di sue rime in piemontese, ricorda che la sua famiglia era affittuaria di una cascina, poi quando i suoi due fratelli hanno deciso di andare a lavorare in fabbrica anche lui ha scelto di cambiare vita, trovando un posto da dipendente comunale. Interviene la moglie ricordando che anche lei ha lavorato in fabbrica. Il marito ricorda che inizialmente faceva un po’ di tutto e poi è andato ad abitare nelle scuole, raccontando anche gli anni in cui frequentava le scuole a Gerbole, e quando andava a fare le fascine nei boschi.

Interviene la moglie Maria Tessa, nata a Cercenasco mel 1933, che ricorda che suo nonno, rimasto vedovo a 29 anni con 4 figlie faceva il bracciante in campagna e per guadagnare qualche soldo, il trappolaio nei boschi di Stupinigi. Il marito riprende a parlare dell’istituzione del servizio di scuolabus nel 1969 e del raddoppio delle scuole dopo l’occupazione delle case popolari, dei problemi per la presenza di tanti meridionali nelle classi. La moglie torna a parlare del proprio lavoro alla Fiat, nel cui reparto erano presenti su 60 operai, solo 10 piemontesi, di quando è andata in pensione, di quando portava i bambini a scuola in 500 nella nebbia.

Il marito, in merito a ciò che rimpiange della vecchia Volvera, si rammarica per l’abbattimento dell’ala, che costituiva luogo di ritrovo e di mercato e la costruzione di due palazzi a sei piani.

La moglie accenna alla Santa di Volvera, dalla quale si era recata una sola volta per la sciatica. Il marito ricorda la prima settimana di ferie, sfruttata per andare a tagliare il grano, della prima volta che ha visto il mare nel 1948.