
Gemma Boeri
Un'osteria e il tartufo
Gemma Boeri, classe 1948, è la proprietaria dell'osteria da Gemma di Roddino, una delle più conosciute osteria delle Langhe il cui menù è un esempio di gastronomia tradizionale del tartufo.
Gemma Boeri racconta la storia della sua attività, da cirolo a ristorante, e della sua vocazione alla familiarità ed alla semplicità. Boeri racconta il menu tipico dell'osteria: salame, vitello tonnato, carne cruda, insalata russa; tajarin e agnolotti; carne; torte. Mette in evidenza come il tartufo si usi sulla carne cruda, sui tajarin e sull'uovo: i piatti che meglio si sposano con il fungo. Inoltre, mette in evidenza le caratteristiche gastronomiche del prodotto, i rischi di truffe, e la necessità di aver fornitori fidati.
Indice del video
- Presentazione
- Il menù nella mia osteria
- La mia è un osteria alla “buona”
- Compro tutti i prodotti del territorio dai contadini
- La ricetta dei tajarin
- Il tartufo per una cuoca
- L’abbinamento del tartufo su diversi piatti
- Il profumo di tartufi sulla corriera che mi portava ad Alba
- Tartufo afrodisiaco
- Il consiglio ai giovani che iniziano un attività di ristorazione
- Sono nata come circolo e così voglio rimanere
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Piemonte
Città: Roddino
Provincia: CN
Altitudine: 610m s.l.m.
Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Roddino
Gemma Boeri
Data di nascita: 12-06-1948
Lingue parlate: Italiano
Scheda di: Luca Percivalle, Michele Fontefrancesco
Video di: Remo Schellino
Creato il: 20-01-2015
Questo video fa parte del seguente archivio
Il Tartufo Bianco
Il Tartufo Bianco
L’archivio racconta il tartufo bianco, conosciuto per i suoi sapori e aspetti mondani, ma pressoché ignoto nella sua veste culturale e identitaria che ha plasmato generazioni di raccoglitori. La ricerca realizza un substrato di conoscenze documentato attraverso decine di interviste: elementi storici, antropologici, rituali e miti riguardanti questo prezioso fungo, considerato ancora oggi, per molti versi, un mistero notturno. Il progetto è stato promosso dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, l’Associazione Nazionale “Città del Tartufo”, il Centro Nazionale Studi Tartufo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.