Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Mauro Baroglio

Il tartufo è da condividere con gli amici

Mauro Baroglio nasce a San Giorgio Monferrato, paese di 1200 abitanti, sulle colline Monferrine. Qui impara da giovane ad andare a tartufi e ci racconta come una volta erano i vecchi a insegnare ai giovani trifolau

Mauro impara prima di tutto ad addestrare il cane a cercare i tartufi, seppellendo bocconcini di formaggio all’inizio, per insegnare al cane la tecnica. L’addestramento procede e vengono poi nascosti veri tartufi che il cane deve trovare il giorno dopo. Sarebbe infatti troppo facile per il cane scovare il tartufo il giorno stesso seguendo l’odore del padrone.

Questa testimonianza è rappresentativa di un cercatore di tartufi che non punta al guadagno ma a condividere con gli amici il raccolto, ci confessa di non aver mai venduto molto, andava per avere una grattata di tartufo la domenica e organizzare cene con gli amici. Mauro ha smesso di andare a tartufi a causa delle numerose riserve recintate nella zona. Infatti ci spiega che per lui non si dovrebbe recintare, “una volta  non c’era la mania della riserva”, ora non c’è più una pianta libera. Sono in molti a condividere questo punto di vista, soprattutto gli anziani tartufai che in pochi anni hanno visto chiudere moltissime riserve tartufigene.

Quest’intervista è stata realizzata nella primavera del 2015 nell’ambito di una ricerca antropologica finalizzata alla redazione di una tesi di laurea dal titolo “Alchimie del Tartufo in Monferrato. Storie di Uomini e Cani”, discussa presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Indice del video

  1. Ho imparato dai vecchi: addestrare il cane con pane e formaggio
  2. Il primo tartufo trovato: stavo svenendo
  3. Le lune e i sentieri indicati dai vecchi del paese
  4. Addestramento del cane: tartufi bianchi, neri e
  5. Caratteristiche del cane: meticcio che non sente la selvaggina
  6. Preferivo andar di notte per non farmi vedere
  7. Il cane è un riferimento, lo prendevo in braccio per non stancarlo
  8. Le riserve sono per soldi, andare a tartufi
  9. Andare per tartufi con la neve a febbraio
  10. La Valle Ghenza: un regno dove se non hai un buon cane non puoi andare
  11. Preferivo quando era tutto libero, se eri bravo prendevi i tartufi
  12. Mai venduto tartufi, li ho sempre regalati
  13. Chi vendeva i tartufi al mercato a Casale aveva la televisione
  14. Come riprodurre le piante da tartufo: il salice
  15. Il cane aveva ragione: un tartufo dall'altra parte della strada
  16. Un tartufo piatto
  17. Ogni pianta genera un tartufo dal profumo e dalla forma particolari
  18. Bisogna chiudere sempre il buco per non farlo scoprire agli altri ma il cane se ne accorge
  19. Piante e tartufo: pioppo, rovere, salice e tiglio
  20. Il calendario: iniziavo a maggio facendo ispezioni con il cane
  21. I vecchi della valle Ghenza: capivano dove erano i tartufi dalle crepe nel terreno
  22. Le fasi lunari, la terra e la pioggia
  23. Quando la stagione è secca cercavo tartufi nei boschi
  24. La pioggia di luglio è importante ma non deve essere torrenziale
  25. Il tartufo è un po' una magia
  26. Fulmine e grandine
  27. Luci accese, uscite dalle finestre e posti segreti: i trucchi per non farsi scoprire
  28. A San Giorgio non si avvelenavano i cani
  29. Gli incontri con altri tartufai e i libretti dove si segnava quando e dove si trovavano i tartufi
  30. Era bello ascoltare i vecchi
  31. Stivali, scapin e doposci
  32. Il tartufo è afrodisiaco? Dipende da chi lo mangia!
  33. Il tartufo con: bagna cauda, involtini di muletta, risotto, agnolotti e uova al tegamino
  34. Tartufo nel riso o in salamoia per conservarlo
  35. Il tartufo o lo mangi o lo regali
  36. La cena tutti insieme a base di tartufo
  37. Il tartufo come un bicchiere di barbera è da condividere con gli amici
  38. Il vero tartufaio va per soldi, ormai è un business
  39. I carabinieri per tutelare il diritto di raccolta del tartufo
  40. La fiera del tartufo è positiva con alcune riserve: Alba, Cella Monte, Murisengo e Nizza
  41. Il tartufo monferrino è il più buono, per il terreno

Dati intervista

Informazioni geografiche

Nazione: IT

Regione: Piemonte

Città: San Giorgio Monferrato

Provincia: AL

Altitudine: 281m s.l.m.

Collegamenti e allegati

Testimoni della memoria

Mauro Baroglio

Data di nascita: 16-07-1953
Città: Casale Monferrato
Scuola: Qualifica professionale
Professione: Altro
Lingue parlate: Italiano, dialetto piemontese

Scheda di: Giorgia Francia
Video di: Giorgia Francia, Luca Percivalle
Creato il: 16-05-2015

Questo video fa parte del seguente archivio
Il Tartufo Bianco

Il Tartufo Bianco

L’archivio racconta il tartufo bianco, conosciuto per i suoi sapori e aspetti mondani, ma pressoché ignoto nella sua veste culturale e identitaria che ha plasmato generazioni di raccoglitori. La ricerca realizza un substrato di conoscenze documentato attraverso decine di interviste: elementi storici, antropologici, rituali e miti riguardanti questo prezioso fungo, considerato ancora oggi, per molti versi, un mistero notturno. Il progetto è stato promosso dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, l’Associazione Nazionale “Città del Tartufo”, il Centro Nazionale Studi Tartufo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

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