Sante Paglialunga

La ricerca del tartufo con la mosca

Sante Paglialunga comincia ad appassionarsi del tartufo nella piccola località di San Martino di Sellano. “Mio nonno andava a tartufi, mio padre no”, tutto ciò suscita in lui una curiosità che si è immediatamente mescolata alla bellezza del tartufo e delle giornate dove il sole è in perfetta sintonia con la natura.
Allora, non avendo cani utilizzava la cosiddetta “frasca”: una pratica che portava lì dove si vedeva muoversi la mosca marroncina (mosca del tartufo), estasiata dall’esplosione di profumo del tartufo.Oggi sottolinea come l’addestramento dei cani sia una parte fondamentale della ricerca in connessione alla capacità dell’uomo di riconoscere tartufaie, ai saperi legati alla luna e alla cosiddetta “callafredda”(calda-fredda), un fenomeno atmosferico piovoso che produce uno sbalzo termico durante le afose giornate di agosto.

Questo video fa parte del seguente archivio
The white truffle

The white truffle

The archive investigates white truffles, known for their taste and frivolous aspects, but not for their cultural characteristics which plasmed generations of truffle hunters. The research presents a substrate of knowledge documented through dozens of interviews: historical and anthropological elements, rituals and myths on this prized fungus, still considered nowadays a nocturnal mystery. The project was promoted by the University of Gastronomic Sciences, l’Athe National Association “Città del Tartufo”, the national centre for truffle research and the Cassa di Risparmio di Cuneo Foundation.

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