Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Delia Revelli

Un'azienda ittica che guarda alla qualità e non alla quantità

Il padre di Delia Revelli apre l'azienda ittica San Biagio nel 1968 nel monregalese, una zona ricca di risorgive e particolarmente vocata a questo tipo di attività. Con il suo ingresso in azienda Delia ha voluto certificare la qualità del prodotto (trote, carpe e storione) non nascondendo qualche scontro iniziale con il padre. Questa certificazione sanitaria ha però permesso di valorizzare i prodotti freschi e trasformati che oltre alla vendita del pesce vivo contraddistinguono l'azienda. Prodotti che come Delia ci spiega non sono venduti nella grande distribuzione, dove correrebbero il rischio di venire confusi con gli altri industriali, ma solo in negozi specializzati, mercati e fiere dove è possibile incontrare il cliente ed informarlo sulle caratteristiche e sulle qualità del suo acquisto.

Per Delia Revelli rimanere in agricoltura oggi ha un significato fortemente legato al territorio. Una volta ci si vergognava ad essere contadini ma oggi c'è sempre più un mercato interessato a prodotti di qualità provenienti da azienda a carattere famigliare. Oggi l'agricoltura non è nè maschile nè femminile, è un qualcosa che permette di tenere vivo il territorio e di valorizzarlo e non bisogna aver paura a sporcarsi le mani di terra.

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Le ragioni della terra

Le ragioni della terra

Il progetto “Le ragioni della terra. Parole, gesti e storie dell’agricoltura piemontese”, realizzato da Regione Piemonte - Direzione Agricoltura in collaborazione con il Laboratorio “Granai della memoria” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, è stato avviato nella primavera del 2017 con l’obiettivo di individuare, selezionare e raccogliere testimonianze rappresentative della complessità e diversificazione territoriale, culturale e imprenditoriale del sistema agricolo piemontese.

Il metodo che ha portato all’individuazione dei soggetti da intervistare, sulla base dell’esperienza di indagine etnografica e di campionamento maturata nel corso degli anni dal Laboratorio “Granai della memoria” ha un punto di partenza geografico rappresentato dai 15 areali in cui il territorio regionale piemontese è stato suddiviso all’interno del Piano paesaggistico regionale. Per ciascun areale sono state quindi indagate almeno due realtà imprenditoriali, avendo cura di rappresentare comunque un’articolazione provinciale e una copertura delle diverse filiere produttive del comparto agricolo piemontese. Successivamente, si è lavorato per individuare soggetti da un lato detentori di specifiche conoscenze di natura orale e gestuale in campo agricolo, dall’altro con un vissuto biografico ed esperienziale diversificato: il risultato è uno scenario in cui convivono aziende di tradizione secolare e plurisecolare a fianco di nuove forme di imprenditorialità, sovente portate avanti con originalità e creatività da “neocontadini”, persone che per esperienze di vita e percorsi lavorativi si sono avvicinate al mondo agricolo non già per continuità con l’impegno famigliare ma per scelta.

Le testimonianze raccolte hanno preso la forma di 35 video-interviste della durata di 3-5 minuti che sono disponibili sul portale di Regione Piemonte “Piemonte Agri Qualità” (www.piemonteagri.it), mentre in questa sezione del portale “Granai della memoria” sono archiviate le interviste intere.

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