
Seynabou Mangane
Dal Senegal in Italia: tanti lavori differenti
Per Seynabou Mangane “essere migrante è troppo pesante”.
Nata nel 1965 a Thiès, Senegal, Seynabou si convince a raggiungere il marito a Fossano nel 2010 dopo dieci anni di documenti, paure e incertezze. All’età di quarantacinque anni Seynabou deve ricominciare da zero –nuova lingua, nuova cultura, nuove persone - trovandosi costretta ad accantonare il percorso professionale di una vita trascorsa in Senegal.
“Qui ti mancano tutti, famiglia e parenti” e purtroppo questa nostalgia di casa è resa più difficile “Perchè là pensano che i migranti che vivono qui siano al settimo cielo”. Tra delusioni e difficoltà Seynabou sembra dimenticare le sofferenze e il lungo elenco di lavoretti svolti raccontando i numerosi piatti tradizionali Senegalesi.
Indice del video
- La famiglia d'origine in Senegal
- In Italia dal 2010 per raggiungere il marito
- Gli studi in Italia e Senegal
- La formazione e il test per diventare O.S.S
- Il lavoro come badante
- Il lavoro in cooperativa
- La raccolta della frutta
- Mio marito è in Italia dal 2000, io non volevo venire
- Come in Africa anche qui ci sono persone brave e persone cattive
- Il piatto di casa: arachidi, pomodoro, carne e piselli
- Il cous cous e la festa del montone
- Essere immigrati è pesante
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Piemonte
Città: Fossano
Seynabou Mangane
Data di nascita: 26-03-1965
Città: Thiese (Senegal)
Scuola: Medie
Professione: Operaio
Lingue parlate: Francese, Italiano
Scheda di: Beatrice Guzzi
Video di: Luca Percivalle
Creato il: 09-10-2017
Questo video fa parte del seguente archivio
Migranti Film Festival
Migranti Film Festival
Migranti Film Festival è una manifestazione internazionale organizzata da Università degli Studi di Scienze Gastronomiche a Bra. Il Festival ospita autori, studiosi, artisti, operatori culturali e sociali, migranti e studenti che arrivano da tutte le parti del mondo, ognuno portatore di storie, esperienze, progetti legati al tema delle migrazioni, che vanno ad arricchire così il patrimonio collettivo nazionale e transnazionale di memorie “altre” lasciando anche una traccia dei processi migratori in corso.
Il Laboratorio Granai delle Memoria, in collaborazione con il Laboratorio Cinema dell'Unisg, vero motore dell'evento, raccoglie le testimonianze di migranti ponendo in primo piano il tema della gastronomia, intesa nella versione ampia, complessa e originale tipica degli studi dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche.