Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Alice Cerutti

Cascina Oschiena

Nata e cresciuta a Torino, nel 2008 Alice ha scelto, insieme al marito, di cambiare vita e occuparsi direttamente di Cascina Oschiena, cascina storica coltivata da secoli a riso, proprietà acquistata dal nonno negli anni Cinquanta del Novecento e in seguito data in affitto.

Attraverso un processo graduale di apprendimento, di ricerca e di sperimentazione, grazie anche al susseguirsi di esperienze e di incontri, è maturata la decisione di coltivare in modo sostenibile e l'impegno di proteggere e ripristinare la biodiversità. Innanzitutto mantenendo la risaia allagata per tutto il ciclo di vita del riso ("l'acqua è vita!"), piantando alberi e siepi e conservando gli argini inerbiti. Fino alla coraggiosa scelta di convertire un quarto della superficie a riso in un'oasi umida dedicata alla pittima reale – Cascina Oschiena rappresenta l'ultimo sito di nidificazione di questo bellissimo uccello censito nel nostro Paese – ma dotata, in realtà, di habitat diversi, in modo da poter accogliere il maggior numero di specie possibile.

Per Alice, coltivare in modo sostenibile non può limitarsi a ridurre gli input chimici. Si tratta di adottare, complessivamente, un approccio di vita e una visione diversi, imperniati sul concetto di responsabilità, custodia e "restituzione" all'ambiente ("ormai è troppo tardi per parlare di conservazione") e su un modello economico di tipo circolare e multifunzionale, dove la biodiversità, oltre a essere intrinsecamente importante, viene pensata come un partner essenziale.

Un buon agricoltore, per Alice, è una persona che studia, si documenta, sperimenta, una persona libera da pregiudizi, che sa fare rete con gli altri, che coniuga la sostenibilità economica della propria azienda, imprescindibile, con quella ambientale.

La testimonianza evoca numerosi progetti di ricerca e misure di finanziamento che hanno sostenuto le sue scelte, ma anche la meraviglia per la rapidità della risposta della natura, la fierezza di produrre cibo e coltivare varietà di riso antiche, la qualità di vita che offre all'agricoltore il prendersi cura dell'ambiente, la necessità di adattarsi ai cambiamenti climatici e la ristrutturazione di Cascina Oschiena, nel pieno rispetto del fabbricato storico, attraverso importanti interventi di bioedilizia.

La risicoltrice sottolinea, infine, come un uso efficiente della risorsa idrica in risaia sia strettamente legato alla semina in acqua e alla sommersione anticipata. Ampliare il periodo di sommersione delle camere di riso non solo sostiene la biodiversità, ma ricarica anche la falda idrica, crea un'importante rete di bacini che rallentano il passaggio dell'acqua e aumenta la resilienza contro la siccità.

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Storie di riso

Storie di riso

Il cibo è una fondamentale risorsa per l’uomo e la sua salute, sia attraverso l’apporto di nutrienti, sia per la capacità di incarnare tratti della cultura umana che giocano un ruolo di primo piano per il nostro benessere.

Ogni territorio ha costruito nel tempo originali modalità attraverso le quali rapportarsi ai frutti della sua terra, arricchendoli di rituali, significati simbolici e consuetudini culinarie. Molta parte di queste relazioni è andata perduta in seguito agli anni del boom economico, con l’esodo dalle campagne verso i centri urbani, con l’avvento di un’agricoltura per la produzione di massa e da ultimo con la globalizzazione dei mercati e il conseguente impoverimento del patrimonio di biodiversità ed etnodiversità.

Scopo di questo archivio è raccogliere testimonianze relative al principale areale di produzione risicola in Europa, ovvero la Pianura Padana, e indagare, attraverso l’analisi di fonti testuali e testimonianze raccolte sul campo, sia ciò che sopravvive di tale patrimonio, sia i modi in cui si è evoluto ed è giunto a noi, prestando un’attenzione particolare ai nessi espliciti ed impliciti che legano cibo e salute.

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