
Cristiana Sartori
Studiare, sperimentare, perseverare. Esperienza e progetti di una risicoltrice biologica
Cristiana Sartori condivide la sua esperienza di risicoltrice biologica e la sua ricerca costante dell'eccellenza e della sostenibilità ambientale. A causa dell'importanza dell'acqua, fare risicoltura biologica è più difficile rispetto ad altre colture bio. E sicuramente coltivare riso in biologico è una maggiore sfida rispetto alla coltivazione in convenzionale dato che sono necessari un tempismo, una flessibilità, una competenza e una perseveranza molto maggiori.
Come nel vino, Cristiana distingue nel proprio riso annate e crus: il terreno su cui è coltivato, il clima, le tempistiche della semina, ma anche le precessioni (le colture in rotazione o da sovescio che hanno preceduto il riso) influiscono sulle dimensioni, sul gusto e sul profumo dei chicchi anche all'interno di una stessa varietà. I suoi campi sono laboratori a cielo aperto in cui è impegnata a sostenere la vita microbica del terreno e studiare consociazioni virtuose. L'innovazione s'innesta sulla tradizione: l'intervista passa in rassegna sperimentazioni e tecniche agronomiche privilegiate ed evoca l'importanza del progetto di ricerca partecipativa Riso-Biosystems.
L'agricoltura biologica è sostenuta da un'etica di custodia del territorio e da una visione del mondo che crea coesione e collaborazione fra coltivatori e che dovrebbe essere adottata da tutto il comparto agricolo. Tornano costantemente il tema del paesaggio e della sua fruizione turistica e il progetto della Strada del Riso dei Tre Fiumi, nuova strada dei sapori da lei voluta e coordinata allo scopo di mettere a sistema e valorizzare il territorio dei fiumi Po, Ticino e Sesia, in provincia di Pavia.
Indice del video
- Come sono diventata risicoltrice
- Le rotazioni colturali influiscono anche sul sapore del riso
- Le aziende biologiche non coltivano riso su riso
- Anche nel riso, si possono distinguere annate e crus
- Studiare, sperimentare, perseverare
- Anche all'interno della mia piccola azienda, i terreni sono tutti diversi
- Perché non mi sento in concorrenza con gli altri produttori di riso
- Il progetto della Strada del Riso dei Tre Fiumi
- Chimica, salute e biodiversità
- Sulla consociazione di avena e pisello
- Sulla trasemina di riso su letto di trifoglio
- Strigliature e immersione per contenere le infestanti
- Erbe infestanti oppure commensali?
- Oggi che la biodiversità nei miei campi è aumentata, non devo più fare trattamenti contro il brusone
- Distinguere fra diverse produzioni di riso comporta difficoltà logistiche
- Proprio come noi, quando una pianta è debole, si ammala più facilmente
- Sull'importanza di non compattare i terreni
- L'affermarsi della risicoltura biologica e il progetto di ricerca partecipativa Riso-Biosystems
- L'agricoltura biologica è più inclusiva e valorizza la collaborazione
- Un raccolto sorprendente di soia biologica
- L'eticità dovrebbe essere essenziale per tutto il comparto risicolo italiano
- Diventare agricoltore biologico senza cambiare la propria visione del mondo è una sfida maggiore
- Difficoltà della risicoltura biologica rispetto ad altre colture bio e importanza dell'acqua
- Difficoltà della risicoltura biologica rispetto a quella convenzionale
- Sull'importanza delle cover crop e delle rive inerbite
- L'abbattimento dei filari e delle siepi: la distruzione di un paesaggio rurale che era stupendo
- Un accanimento produttivo senza moderazione e umiltà
- La sostenibilità per me
- Paesaggio, custodia e turismo. L'esempio dei girasoli in Lomellina
- Sulla Marsilea quadrifolia
- Il ciclo dell'acqua quando le tecniche privilegiate sono la semina in asciutta e la strigliatura
- Sulla pacciamatura verde
- Essere donna e imprenditrice agricola
- Soprattutto nel biologico, custodire le tradizioni ci porta a fare passi da gigante
- La risicoltura italiana come patrimonio immateriale dell'umanità
- La nostra passione per l'agricoltura attraverso le generazioni
- Le idee sperimentali di mio padre: dall'uso delle Triops cancriformis alla consociazione del riso con la Marsilea quadrifolia
- Il libro che ho scritto
- Tornare al "mare a quadretti" nella risicoltura convenzionale
- L'importanza di mettere a sistema il territorio
- L'importanza di coinvolgere i bambini
- Uno statuto e un disciplinare che distinguono quattro categorie di produttori di riso
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Lombardia
Città: Olevano di Lomellina
Cristiana Sartori
Anno: 1968
Città: Milano
Scuola: Università
Professione: Agricoltore
Lingue parlate: italiano
Scheda di: Annalisa D'Orsi
Video di: Annalisa D'Orsi, Luca Ghiardo
Creato il: 10-04-2024
Questo video fa parte del seguente archivio
Storie di riso
Storie di riso
Il cibo è una fondamentale risorsa per l’uomo e la sua salute, sia attraverso l’apporto di nutrienti, sia per la capacità di incarnare tratti della cultura umana che giocano un ruolo di primo piano per il nostro benessere.
Ogni territorio ha costruito nel tempo originali modalità attraverso le quali rapportarsi ai frutti della sua terra, arricchendoli di rituali, significati simbolici e consuetudini culinarie. Molta parte di queste relazioni è andata perduta in seguito agli anni del boom economico, con l’esodo dalle campagne verso i centri urbani, con l’avvento di un’agricoltura per la produzione di massa e da ultimo con la globalizzazione dei mercati e il conseguente impoverimento del patrimonio di biodiversità ed etnodiversità.
Scopo di questo archivio è raccogliere testimonianze relative al principale areale di produzione risicola in Europa, ovvero la Pianura Padana, e indagare, attraverso l’analisi di fonti testuali e testimonianze raccolte sul campo, sia ciò che sopravvive di tale patrimonio, sia i modi in cui si è evoluto ed è giunto a noi, prestando un’attenzione particolare ai nessi espliciti ed impliciti che legano cibo e salute.