
Domenico Costanzo
Il riso dall'animo umano.
Domenico Costanzo, leva 1955, originario della zona pianeggiante del Monferrato. Nato in una cascina senza corrente elettrica, senza telefono, acqua e servizi in casa, porta dentro di sé le tracce di coloro che l'hanno preceduto, la loro fatica. Laureato in agraria, ha preso in mano l'azienda dei suoi avi, con una passione non comune, una "malattia congenita" che è sempre cresciuta in lui, fin da ragazzino, seguendo l'esempio dei suoi genitori.
Oggi il suo lavoro e quello dei suoi figli, grazie alle attrezzature e alle tecnologie applicate all'agricoltura, è sempre meno faticoso fisicamente ma richiede la capacità di aggiornarsi costantemente e di una base di conoscenze ampia. Domenico da anni raccoglie in un grande spazio adiacente alla sua abitazione le testimonianze materiali dell'agricoltura eroica e dura che si praticava prima della Rivoluzione Verde, fondata sul lavoro manuale e sulla capacità di inventare, costruire, adattare e ri-adattare strumenti.
Mondine, trapiantini e altri mestieri della tradizione, soppiantati dalle macchine agricole, sono raccontati da Costanzo con una grande lucidità e supportata da dettagli vividi. Il valore del lavoro, al servizio della comunità, è al centro della sua azione, sia nel ruolo di imprenditore agricolo, sia quando, nelle vesti di formatore e testimone, viene invitato nelle scuole del suo territorio.
Indice del video
- Presentazione.
- La passione per il lavoro che passa attraverso il passato.
- Tornare in campagna dopo gli anni di studio non è stato facile ma non mi sono mai pentito.
- La fatica fisica che facciamo oggi è incomparabilmente inferiore rispetto a quella che hanno fatto i nostri genitori ma serve molta più formazione.
- La coltivazione in asciutta e il ruolo dell'acqua in risaia: il volano termico.
- La fatica del lavoro nei campi: mondine e trapiantini.
- Oggi i giovani non sono responsabilizzati, non gli si dà modo di fargli fare esperienza.
- Lo scontro generazionale è necessario per crescere.
- Tutti parlano male della chimica ma nessuno ricorda i vantaggi che ha portato. Non è pericolosa per definizione.
- Ogni generazione deve lasciare qualcosa a chi seguirà: una metafora.
- Le varietà storiche sono marginali e sono frutto dello studio ma anche del sapere che era contenuto in quelle storiche.
- La vendita diretta e la "moda" dei risi colorati.
- Le microtossine del mais: l'esempio del tumore alla gola nella zona di Bergamo.
- Noi agricoltori siamo penalizati da un mercato che fa per noi il prezzo.
- Ogni campo è diverso.
- La dimensione delle camere di risaia è cresciuta con la meccanizzazione e la tecnologia.
- L'effetto "onda" nelle grandi camere.
- Le vacche: il "male necessario" delle vecchie aziende agricole.
- Il panorama un tempo era meno uniforme.
- L'allagamento delle risaie durante la seconda guerra d'indipendenza.
- Le rotazioni di ieri e di oggi.
- I vecchi contadini avevano un sapere empirico che si tramandavano e che ancora oggi è prezioso.
- Non iniziare il raccolto al lunedì... ma anche gli altri lavori.
- Il Cavagnin.
- Il riso sfama il mondo: è il più nobile.
- La struttura dell'amido delle varietà di riso e stili alimentari.
- La panissa vercellese era stata un po' accantonata.
- Il risotto con il brodo di gallina della domenica.
- Mamma con la pasta era negata ma faceva risotti con qualsiasi cosa.
- Il fiore del riso.
- Risi Clearfield, riso crodo, riso su riso.
- L'acqua inquinata che arriva nei nostri fossi.
- La fioritura del riso.
- I trapiantini e il lavoro di squadra.
- La differenza fra mondine e trapiantini.
- Gli attrezzi parlano di fatica e esprimono sapienza.
- Il cibo non sono solo calorie ma è valore. Rispettare il cibo per rispettare la vita.
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Piemonte
Città: Villanova Monferrato
Domenico Costanzo
Anno: 1955
Città: Villanova Monferrato
Scuola: Università
Professione: Agricoltore
Lingue parlate: Italiano / Piemontese
Scheda di: Luca Ghiardo
Video di: Luca Ghiardo
Creato il: 28-04-2021
Questo video fa parte del seguente archivio
Storie di riso
Storie di riso
Il cibo è una fondamentale risorsa per l’uomo e la sua salute, sia attraverso l’apporto di nutrienti, sia per la capacità di incarnare tratti della cultura umana che giocano un ruolo di primo piano per il nostro benessere.
Ogni territorio ha costruito nel tempo originali modalità attraverso le quali rapportarsi ai frutti della sua terra, arricchendoli di rituali, significati simbolici e consuetudini culinarie. Molta parte di queste relazioni è andata perduta in seguito agli anni del boom economico, con l’esodo dalle campagne verso i centri urbani, con l’avvento di un’agricoltura per la produzione di massa e da ultimo con la globalizzazione dei mercati e il conseguente impoverimento del patrimonio di biodiversità ed etnodiversità.
Scopo di questo archivio è raccogliere testimonianze relative al principale areale di produzione risicola in Europa, ovvero la Pianura Padana, e indagare, attraverso l’analisi di fonti testuali e testimonianze raccolte sul campo, sia ciò che sopravvive di tale patrimonio, sia i modi in cui si è evoluto ed è giunto a noi, prestando un’attenzione particolare ai nessi espliciti ed impliciti che legano cibo e salute.