
Paolo Maria Mosca
Fare agricoltura biologica mi rende felice
Agronomo, agricoltore e insegnante, Paolo M. Mosca conduce un'azienda risicola storica che, a partire dal 2007, ha introdotto e integrato tecniche di agricoltura biologica e di agricoltura conservativa riuscendo a mantenere una buona redditività. Annessa nel 2015, l'area umida di Cascina Torba, uno spazio di undici ettari dedicati esclusivamente alla biodiversità, è considerata parte integrante dell'azienda e dei servizi ecosistemici da questa resi all'ambiente.
Nell'intervista, Paolo riflette sull'importanza di adottare un modello produttivo e imprenditoriale che rimetta al centro le conoscenze, la libertà, l'autonomia e la proprietà intellettuale dell'agricoltore, che restituisca spazi alla biodiversità naturale e non depauperi le risorse da cui tutti dipendiamo ("dove scapperemo, noi, quando non ci sarà più acqua e suolo per tutti?"). Un modello in grado, inoltre, di aggregare e mantenere sul territorio una comunità agricola che continui a prendersene cura.
Il "mantra", troppo spesso ripetuto, secondo cui le aziende agricole dovrebbero essere sempre più grandi e competitive è insostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. Piuttosto, occorre riconoscere il giusto valore alle aziende che, insieme a produrre riso, preservano le risorse, il paesaggio, la biodiversità, la salute dell'ecosistema, degli agricoltori e dei cittadini.
Con il suo sguardo competente, Paolo passa in rassegna l'approccio iper-tecnologico promosso dalla rivoluzione verde, l'incremento di prodotti chimici in agricoltura, le recenti proteste degli agricoltori, l'inquinamento delle falde acquifere e le ragioni della diminuzione delle superfici coltivate a risicoltura biologica. L'intervista propone anche interessanti riflessioni sull'utilità di fasce tampone arborate e inerbite intorno ai campi, sulle sementi certificate e sull'importanza di una ricerca pubblica che, senza ricorrere a logiche di tipo speculativo, sviluppi nuove varietà di riso in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici.
Ricorre il tema del viaggio, che permette d'integrare lo studio, confrontarsi con realtà agricole diverse, imparare e cambiare. L'agricoltore biologico deve dare prova di pazienza, apertura, flessibilità e coraggio per svincolarsi da modelli convenzionali e riuscire a produrre in modo sostenibile. Ma fare agricoltura biologica è anche molto gratificante e motivo di felicità.
Indice del video
- Siamo risicoltori da cinque generazioni
- Ho sempre saputo che avrei fatto l'agricoltore
- Agricoltura conservativa e bioconservativa
- È molto importante studiare ma, ancora di più, viaggiare e confrontarsi con altre realtà
- Modelli di agricoltura biologica e conservativa
- Produrre tanto per sfamare il mondo? Un approccio mal posto
- Non esiste un modello unico che vada bene per tutti
- Semina del riso in asciutta e semina del riso su pacciamatura verde in acqua
- Varietà di riso coltivate
- L'indagine di Report sul finto bio e il suo impatto
- Il paesaggio è cambiato
- Restituire spazi alla biodiversità naturale: argini e aree umide permanenti
- I miei vicini coltivano riso in modo convenzionale
- Lo dico sempre ai miei studenti: bisogna parlare di produzione netta vendibile
- La presenza dei fitofarmaci nelle acque è un problema che dovremmo porci tutti
- Sulle recenti proteste degli agricoltori
- Gli agricoltori hanno perso conoscenze, capacità, autonomia e libertà imprenditoriale
- Gli aiuti "accoppiati" dell'Unione europea vengono erogati esclusivamente ai risicoltori che acquistano sementi certificate
- Le sementi certificate non sono necessariamente migliori
- Il problema delle comunità evolutive di riso è normativo
- Un modello agricolo fatto di tante piccole aziende familiari permette di ritenere le persone sul territorio e di prenderne cura
- Quando l'agricoltore si trasferisce in città
- I modelli agricoli più legati all'agroecologia e all'agricoltura biologica sono modelli che aggregano e che creano comunità
- L'importanza di conservare le nostre risorse
- I cambiamenti climatici sono evidenti e drammatici
- Come mitigare l'impatto dei cambiamenti climatici
- La ricerca di sementi che resistono alla siccità e alle malattie deve essere pubblica, non guidata da una logica speculativa
- Sulla sommersione invernale delle risaie
- Sull'utilità di fasce-tampone inerbite e arborate
- Collaboriamo con un'azienda zootecnica
- Sul sistema delle certificazioni
- La rotazione delle colture è indispensabile per mantenere la fertilità del suolo e contenere le infestanti
- Sulla produttività e il risparmio nella risicoltura biologica
- La Regione Piemonte sostiene la transizione alla risicoltura biologica
- Un modello in continua evoluzione
- Pazienza, flessibilità e coraggio, le qualità del buon agricoltore biologico
- Fare questo tipo di agricoltura è molto gratificante e mi rende felice
- L'area umida permanente di Cascina Torba (11 ettari) è parte inscindibile della nostra azienda e del nostro sistema produttivo
- Turismo e vendita diretta sono le chiavi per avere una corretta remunerazione delle nostre produzioni
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Piemonte
Città: Vercelli
Frazione: Crescentino
Località: Cascina Cesiola
Paolo Maria Mosca
Anno: 1982
Città: Biella
Scuola: Università
Professione: Agricoltore
Lingue parlate: italiano
Scheda di: Annalisa D'Orsi
Video di: Annalisa D'Orsi, Luca Ghiardo
Creato il: 05-04-2024
Questo video fa parte del seguente archivio
Storie di riso
Storie di riso
Il cibo è una fondamentale risorsa per l’uomo e la sua salute, sia attraverso l’apporto di nutrienti, sia per la capacità di incarnare tratti della cultura umana che giocano un ruolo di primo piano per il nostro benessere.
Ogni territorio ha costruito nel tempo originali modalità attraverso le quali rapportarsi ai frutti della sua terra, arricchendoli di rituali, significati simbolici e consuetudini culinarie. Molta parte di queste relazioni è andata perduta in seguito agli anni del boom economico, con l’esodo dalle campagne verso i centri urbani, con l’avvento di un’agricoltura per la produzione di massa e da ultimo con la globalizzazione dei mercati e il conseguente impoverimento del patrimonio di biodiversità ed etnodiversità.
Scopo di questo archivio è raccogliere testimonianze relative al principale areale di produzione risicola in Europa, ovvero la Pianura Padana, e indagare, attraverso l’analisi di fonti testuali e testimonianze raccolte sul campo, sia ciò che sopravvive di tale patrimonio, sia i modi in cui si è evoluto ed è giunto a noi, prestando un’attenzione particolare ai nessi espliciti ed impliciti che legano cibo e salute.