Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Tiziana Monterisi

Gli scarti del riso sono una risorsa preziosa

In Occidente, fino agli anni Sessanta, l'architettura valorizzava i materiali naturali presenti in ciascun territorio. Non solo pietra e legno. Argilla, paglia e lolla erano ampiamente utilizzati nelle cascine piemontesi e lombarde. Ma a partire dagli anni Sessanta, con l'avvento della grande edilizia, il mondo delle costruzioni ha privilegiato un uso massiccio del cemento e di materiali petrolchimici.

L'idea di Ricehouse nasce dal paesaggio biellese e vercellese. In questo territorio, l'architetta Tiziana Monterisi ha visto una grande opportunità. Gli scarti non edibili del riso possono diventare una risorsa preziosa, una materia prima rinnovabile, dotata di qualità tecniche importanti che consentono di edificare in modo sicuro ed efficace, riducendo anche, enormemente, le emissioni di CO2.

Tiziana racconta il suo impegno per un'architettura salubre, circolare ed ecologicamente sostenibile, la necessità di ripensare l'intero processo costruttivo, a partire dai materiali utilizzati, la collaborazione con l'azienda agricola Una Garlanda, prima ad aver accettato di venderle della paglia di riso, la genesi di Ricehouse (oggi PMI con 20 dipendenti) e alcuni progetti chiave, dalla risaia sul tetto realizzata a Milano nel 2015, in occasione di Expo, alla recente riqualificazione delle Torri di via Russoli.

Oggi, gli agricoltori potrebbero essere veramente un grande motore di cambiamento, anche nel mondo dell'edilizia. Utilizzate in modo tecnologicamente avanzato, paglia e lolla di riso permettono di costruire rispettando l'ambiente e la salute umana.

Indice del video

  1. Il progetto di Ricehouse
  2. Le straordinarie qualità dei materiali da costruzione prodotti con la paglia e la lolla di riso
  3. Come nasce l'idea di utilizzare la paglia di riso. La collaborazione con la Fondazione Pistoletto e con gli architetti Werner Schmidt e Margareta Schwarz
  4. Una visione sbagliata dell'innovazione: l'abbandono dei materiali da costruzione naturali locali
  5. Rileggere la storia locale dei materiali in modo innovativo per tutelare il pianeta, supportare il territorio e mitigare i cambiamenti climatici
  6. Le maestranze artigianali, il fattore tempo e la salubrità dei materiali
  7. I risicoltori erano reticenti a darci i loro scarti. Chi ci ha appoggiato sono stati i risicoltori più visionari, impegnati nella transizione verso metodi di coltivazione biologici o biodinamici
  8. Gli agricoltori potrebbero essere un grande motore di cambiamento
  9. Il dialogo con il mondo dei grandi produttori industriali di riso
  10. A differenza degli altri cereali, il riso non è controllato dalle multinazionali
  11. Tutti i sottoprodotti del riso sono utilizzabili, ma oggi abbiamo anche clienti che ci chiedono esplicitamente materiali provenienti da campi coltivati in modo bio-ecologico
  12. Un sistema produttivo che garantisce tracciabilità
  13. Oggi, la massima innovazione è ritrovare un equilibrio fra la natura e la tecnologia
  14. Un'architettura biofilica è fondamentale per ridare una qualità di vita a chi abita nelle grandi città
  15. La risaia sul tetto realizzata a Milano nel 2015, in occasione di Expo
  16. La riqualificazione architettonica e sociale delle Torri di via Russoli
  17. Nuove applicazioni per la lolla di riso
  18. Quella coppia di germani reali venuta a nidificare nella risaia sul tetto!

Dati intervista

Informazioni geografiche

Nazione: IT

Regione: Piemonte

Città: Biella

Frazione: Adorno Micca

Località: via Cantono 23

Collegamenti e allegati

Testimoni della memoria

Tiziana Monterisi

Data di nascita: 20-01-1975
Città: Lecco
Scuola: Università
Lingue parlate: italiano

Scheda di: Annalisa D'Orsi
Video di: Annalisa D'Orsi, Luca Ghiardo
Creato il: 17-05-2024

Questo video fa parte del seguente archivio
Storie di riso

Storie di riso

Il cibo è una fondamentale risorsa per l’uomo e la sua salute, sia attraverso l’apporto di nutrienti, sia per la capacità di incarnare tratti della cultura umana che giocano un ruolo di primo piano per il nostro benessere.

Ogni territorio ha costruito nel tempo originali modalità attraverso le quali rapportarsi ai frutti della sua terra, arricchendoli di rituali, significati simbolici e consuetudini culinarie. Molta parte di queste relazioni è andata perduta in seguito agli anni del boom economico, con l’esodo dalle campagne verso i centri urbani, con l’avvento di un’agricoltura per la produzione di massa e da ultimo con la globalizzazione dei mercati e il conseguente impoverimento del patrimonio di biodiversità ed etnodiversità.

Scopo di questo archivio è raccogliere testimonianze relative al principale areale di produzione risicola in Europa, ovvero la Pianura Padana, e indagare, attraverso l’analisi di fonti testuali e testimonianze raccolte sul campo, sia ciò che sopravvive di tale patrimonio, sia i modi in cui si è evoluto ed è giunto a noi, prestando un’attenzione particolare ai nessi espliciti ed impliciti che legano cibo e salute.

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