Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Roberto Tognetti

Novara e la sua architettura

Intervistato nel 2010, Roberto Tognetti, classe 1960, nato a Casaleggio da una famiglia contadina, rievoca la sua infanzia vissuta in un piccolo comune a pochi chilometri da Novara. Nato in casa secondo la tradizione contadina, ricorda come la modernità, vista dalla campagna, fosse rappresentata da un semaforo o da un cavalcavia che vedeva quando entrava in città.

Proprio il consumo del suolo e la sua cementificazione sono le preoccupazioni che turbano Tognetti riguardo al futuro di Novara. Affermando di essere più lombardo, ma con una compostezza tipicamente piemontese, riconosce in Milano un forte polo d’attrazione per il novarese, dal quale però, vuole distaccarsi per quanto riguarda la massiccia edificazione del territorio.

L’intervistato, essendo architetto, spiega che l’aspetto del centro storico di Novara ha subito grandi trasformazioni nel corso dell’800 dopo la conquista da parte dei Savoia; le frazioni della città, a ridosso della risaia invece, fanno capire come la borghesia di Novara provenga da un mondo di capitalismo rurale, sottolineando come tutta l’industria novarese sia nata grazie ad imprenditori provenienti da fuori città.

Il paesaggio agricolo, stravolto con la meccanizzazione e il taglio delle piante che delimitavano le risaie, fa capire come il riso sia il "piatto forte" della cucina locale; risotti e paniscia caratterizzano la cucina tradizionale, ma anche le rane, i salumi, il gorgonzola e la frittura novarese, differente da quella piemontese.
Roberto Tognetti definisce la cucina tradizionale ricca, ma non al pari livello del Piemonte centro meridionale, sottolineando così la posizione di città di frontiera che contraddistingue Novara, città ricca di pluralità, a metà tra la Lombardia ed il Piemonte.
 

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