
Fabio Palladino
Un modello di azienda polifunzionale nelle colline di Langa
La storia di Fabio Palladino nasce da un evento che lascia in lui un segno profondo: l'alluvione del 1994, la perdita della vigna del nonno a Neive e la conseguente decisione della famiglia di abbandonare l'attività agricola. Dopo alcuni anni, trascorsi tra formazione e lavori a "reddito certo", Fabio incontra nel suo cammino professionale l'associazione Slow Food e la passione per il cibo di qualità che condivide con sua moglie. A partire da questa esperienza nasce il progetto di Casa Matilda, non solo un'attività economica ma soprattutto un riappropriarsi dell'identità famigliare che gli era più cara, un'attività che lo riconcilia con la ferita e il "tradimento della terra" della sua giovinezza.
Puntare su orticoltura e frutticoltura di qualità non è stata una scelta casuale ma nasce dalla riflessione che un'agricoltura incentrata unicamente sulla vite non è sostenibile e che un ritorno alla biodiversità è necessario. Tale scelta deve essere integrata con il metodo della vendita diretta: l'unico modello che consente oggi di rendere sostenibile economicamente un’azienda agricola di piccole dimensioni. Un equilibrio tra un'azienda tradizionale attualizzato e integrato con l'importante risorsa del turismo che colloca i prodotti e l'offerta commerciale nel mondo. Un mondo che si muove e va a cercare i prodotti e l’esperienza di vivere per un periodo fra le colline del Piemonte meridionale.
Tra le tante innovazioni, spesso ispirate al tempo e alle esperienze che Fabio ha fatto con suo nonno Teresio, c'è il mercato dei contadini delle Langhe, uno spazio di vendita dedicato alla commercializzazione diretta dei prodotti dei piccoli produttori orticoli che negli anni ha innescato processi di condivisione e di solidarietà.
La scelta per una vita dedita all'agricoltura è dettata dalla volontà di offrire alla sua famiglia l'opportunità di crescere in un luogo ove tutto avviene seguendo i ritmi della natura, senza perdere però di vista la sostenibilità economica del progetto aziendale.
Video table of contents
- La perdita della vigna del nonno
- L'incontro con Slow Food
- Casa Matilda
- Orticoltura e frutticoltura di qualità
- Nonno tartufaio per integrare il reddito
- Azienda multifunzione
- Turismo e agricoltura
- Affettività oggi
- Una scelta di vita, non un semplice prodotto
- Agricoltura smarrita
- Una giornata a Casa Matilda
- L'acetaia
- Le incognite di un'azienda agricola contemporanea
- Il Mercato dei contadini delle Langhe
- Le nostre regole
- Entrare a far parte del Mercato
- Tradizione e innovazione: buono, pulito, giusto
- Riciclo e riuso
- Imparare il mestiere tra vicini
- La terra è bassa... ma non è detto che sia il male peggiore
- Una vita migliore con la mia famiglia
- Nuovi contadini tra reciprocità e condivisione
- Multifunzionalità: mai mettere tutte le uova nello stesso paniere
- Produrre aceto
- La terra da "malora" a occasione per una nuova vita
- Neo-contadini imprenditori
- Valorizzare e restare piccoli imprenditori
Interview information
Country: IT
Region: Piemonte
City: Dogliani
Suburb: Borgata Pamparato
Fabio Palladino
Year: 1971
School: University
Profession: Farmer
Languages: Italiano
Document by: Luca Ghiardo, Davide Porporato, Gianpaolo Fassino
Video by: Remo Schellino, Luca Percivalle, Davide Porporato, Gianpaolo Fassino
Created: 01-06-2017
Questo video fa parte del seguente archivio
Il progetto “Le ragioni della terra. Parole, gesti e storie dell’agricoltura piemontese”, realizzato da Regione Piemonte - Direzione Agricoltura in collaborazione con il Laboratorio “Granai della memoria” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, è stato avviato nella primavera del 2017 con l’obiettivo di individuare, selezionare e raccogliere testimonianze rappresentative della complessità e diversificazione territoriale, culturale e imprenditoriale del sistema agricolo piemontese.
Il metodo che ha portato all’individuazione dei soggetti da intervistare, sulla base dell’esperienza di indagine etnografica e di campionamento maturata nel corso degli anni dal Laboratorio “Granai della memoria” ha un punto di partenza geografico rappresentato dai 15 areali in cui il territorio regionale piemontese è stato suddiviso all’interno del Piano paesaggistico regionale. Per ciascun areale sono state quindi indagate almeno due realtà imprenditoriali, avendo cura di rappresentare comunque un’articolazione provinciale e una copertura delle diverse filiere produttive del comparto agricolo piemontese. Successivamente, si è lavorato per individuare soggetti da un lato detentori di specifiche conoscenze di natura orale e gestuale in campo agricolo, dall’altro con un vissuto biografico ed esperienziale diversificato: il risultato è uno scenario in cui convivono aziende di tradizione secolare e plurisecolare a fianco di nuove forme di imprenditorialità, sovente portate avanti con originalità e creatività da “neocontadini”, persone che per esperienze di vita e percorsi lavorativi si sono avvicinate al mondo agricolo non già per continuità con l’impegno famigliare ma per scelta.
Le testimonianze raccolte hanno preso la forma di 35 video-interviste della durata di 3-5 minuti che sono disponibili sul portale di Regione Piemonte “Piemonte Agri Qualità” (www.piemonteagri.it), mentre in questa sezione del portale “Granai della memoria” sono archiviate le interviste intere.