
Walter Bruno
Cercar tartufi in Alta Langa
Walter Bruno, classe 1963, è un cercatore di tartufi di Murazzano. Ha iniziato la sua attività da bambino, avendo in dono una cagna all'età di 14 anni. Da allora ha continuato l'attività, usando sempre cagne femmine. Descrivendo questo elemento, sottolinea la maggiore facilità di addestrare cagne piuttosto che cani, "più cocciuti".
Nell'intervista spiega il calendario della raccolta dei tartufi che si estende durante l'intero anno, dato la presenza di funghi di varietà diverse. Spiega inoltre le ore migliori per la cerca.
Mette in evidenza le difficoltà del rapporto con altri trifolai ed in particolare la pratica dell'avvelenamento dei cani, pratica che lui completamente ripudia in quanto "puoi avere qualcosa da ridire con il padrone, che non capisce, ma il cane non centra".
Indice del video
- Ho iniziato ad andare a tartufi a 14 anni
- Le tartufaie
- La scelta del cane da addestrare
- La razza "langotto romagnolo"
- L'addestramento del cane
- L'uso del maiale per la ricerca
- I cinghiali non mangiano i tartufi
- Una passione faticosa
- Le masche
- Le piante tartufigene
- Differenza tra un tartufo e l'altro
- Il tartufo nasce sempre nello stesso posto
- Le fasi lunari
- La conservazione del tartufo dopo la raccolta
- Il tartufo ad alcuni piace ed a altri no
- Il calendario della raccolta
- Le tipologie di tartufo
- Gli orari di raccolta
- Gli spostamenti tra le tartufaie: in macchina e a piedi
- Rapporto con gli altri tartufai
- L'avvelenamento del cane
- La morte del proprio cane
- Odore o profumo?
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Piemonte
Città: Murazzano
Provincia: CN
Altitudine: 749m s.l.m.
Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Murazzano
Walter Bruno
Data di nascita: 29-07-1963
Lingue parlate: Dialetto piemontese
Scheda di: Luca Percivalle, Michele Fontefrancesco
Video di: Remo Schellino
Creato il: 12-09-2014
Questo video fa parte del seguente archivio
Il Tartufo Bianco
Il Tartufo Bianco
L’archivio racconta il tartufo bianco, conosciuto per i suoi sapori e aspetti mondani, ma pressoché ignoto nella sua veste culturale e identitaria che ha plasmato generazioni di raccoglitori. La ricerca realizza un substrato di conoscenze documentato attraverso decine di interviste: elementi storici, antropologici, rituali e miti riguardanti questo prezioso fungo, considerato ancora oggi, per molti versi, un mistero notturno. Il progetto è stato promosso dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, l’Associazione Nazionale “Città del Tartufo”, il Centro Nazionale Studi Tartufo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.