
Rodolfo Gaia
L'odissea di un militare italiano internato per due anni in Germania
Ovunque regnavano il freddo invincibile, una spietata disciplina militare, la fame cronica dovuta alla “sbobba”, una brodaglia di rape che per quasi due anni fu l’unico alimento a disposizione. Rivivono attraverso le parole di Gaia gli spostamenti a piedi (e il colpo alla nuca per i ritardatari), gli implacabili appelli giornalieri, il bagno e l’asciugatura all’aperto in pieno inverno ma anche gli incontri con il futuro beato Giuseppe Lazzati e lo scrittore Giovanni Guareschi.
Gaia si sofferma inoltre a rievocare i giorni della riacquistata libertà quando, di fronte alla avanzata alleata, i tedeschi abbandonano il campo e i prigionieri sono liberi di uscire per soddisfare, pur nel caos e nei pericoli intuibili, la fame atavica che per anni li aveva attanagliati e, nel farlo, in molti muoiono. Gaia in quei giorni assiste allo sfacelo dell’esercito tedesco, vede ebrei superstiti ridotti a scheletri deambulanti.
Comincia infine il difficile e lento viaggio verso casa attraverso la Francia, la Svizzera e l’Austria e, varcato il Brennero, l’incontro fortuito con un camion della diocesi di Saluzzo che gli consente di avvicinarsi al luogo natio e riabbracciare le persone care.
Indice del video
- Dall’occupazione italiana della Francia meridionale all’8 settembre 1943
- L’arresto, la deportazione sul Mar Baltico e l’inizio della prigionia tra fame, freddo e angherie
- Dal Baltico alla fortezza sulla Vistola. La generosità delle donne polacche e la crudeltà tedesca
- Ingegnarsi per sfamarsi e integrare la misera brodaglia di rape a disposizione
- Tra viaggi spossanti, esecuzioni sommarie, bagni all’addiaccio e ispezioni fisiche
- I nazisti fuggono e, tra mille pericoli, gli internati soddisfano la fame arretrata
- Ritorno al campo liberato tra ebrei sopravvissuti e internati morti di indigestione
- Il difficile e lento ritorno a Bra attraversando l’Europa
- Nel lager tra Giuseppe Lazzati che insegnava e Giovanni Guareschi che raccontava
- Cosa vuole dire essere soldati sotto la neve
Dati intervista
Nazione: DE
Città: -
Altitudine: 0m s.l.m.
Rodolfo Gaia
Anno: 1918
Città: Alba
Scuola: Qualifica professionale
Professione: Libero Professionista
Lingue parlate: Italiano
Scheda di: Fabio Bailo
Video di: Fabio Bailo, Remo Schellino
Creato il: 23-06-2005