Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Roberto Bagnod

Storia di un'imprenditore: dall'alpeggio al biogas, dalla fontina all'Erbaluce

Roberto Bagnod è un imprenditore purosangue. Quando il nonno zoccolaio comprese che la figlia si sarebbe trasferita dalla Val d'Ayas a Piverone le disse solo che i suoi zoccoli le sarebbero stati molto utili perché in pianura avrebbe trovato solo tanto fango. Da allora di acqua ne è passata e Roberto ha fatto molta strada. Ha fatto tesoro della piccola eredità ricevuta dai suoi genitori ma soprattutto delle tante esperienze e persone incontrate lungo il suo percorso.

Inizia la sua carriera da imprenditore maturando, con molto anticipo rispetto agli altri agricoltori e allevatori, la consapevolezza che vendita diretta è fondamentale per assicurare un buon margine di guadagno e la giusta soddisfazione. Da lì prende spunto per dedicarsi negli anni a decine di progetti imprenditoriali che nel giro di trent'anni conducono l'azienda Bagnod a una notevole diversificazione. Oltre mille ettari di terreni coltivati a cereali e foraggio, alpeggi, cascine di pianura, caseifici, agriturismi, impianti a biogas costituiscono l'ossatura di un'azienda che costruisce filiere a ciclo chiuso, dalla terra alla terra.

Oltre all'amore per il suo lavoro, "vivo per il lavoro", Roberto è guidato da altri due valori dominanti: la cura dei propri figli e la necessità di vivere a contatto con i suoi animali.

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Le ragioni della terra

Le ragioni della terra

Il progetto “Le ragioni della terra. Parole, gesti e storie dell’agricoltura piemontese”, realizzato da Regione Piemonte - Direzione Agricoltura in collaborazione con il Laboratorio “Granai della memoria” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, è stato avviato nella primavera del 2017 con l’obiettivo di individuare, selezionare e raccogliere testimonianze rappresentative della complessità e diversificazione territoriale, culturale e imprenditoriale del sistema agricolo piemontese.

Il metodo che ha portato all’individuazione dei soggetti da intervistare, sulla base dell’esperienza di indagine etnografica e di campionamento maturata nel corso degli anni dal Laboratorio “Granai della memoria” ha un punto di partenza geografico rappresentato dai 15 areali in cui il territorio regionale piemontese è stato suddiviso all’interno del Piano paesaggistico regionale. Per ciascun areale sono state quindi indagate almeno due realtà imprenditoriali, avendo cura di rappresentare comunque un’articolazione provinciale e una copertura delle diverse filiere produttive del comparto agricolo piemontese. Successivamente, si è lavorato per individuare soggetti da un lato detentori di specifiche conoscenze di natura orale e gestuale in campo agricolo, dall’altro con un vissuto biografico ed esperienziale diversificato: il risultato è uno scenario in cui convivono aziende di tradizione secolare e plurisecolare a fianco di nuove forme di imprenditorialità, sovente portate avanti con originalità e creatività da “neocontadini”, persone che per esperienze di vita e percorsi lavorativi si sono avvicinate al mondo agricolo non già per continuità con l’impegno famigliare ma per scelta.

Le testimonianze raccolte hanno preso la forma di 35 video-interviste della durata di 3-5 minuti che sono disponibili sul portale di Regione Piemonte “Piemonte Agri Qualità” (www.piemonteagri.it), mentre in questa sezione del portale “Granai della memoria” sono archiviate le interviste intere.

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