Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

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Caterina Marenco

Nascita, crescita e affermazione professionale di una Vigilatrice d’Infanzia

Caterina Marenco diventa viglilatrice d’infanzia negli anni ‘70 innamorandosi della professione durante il suo primo tirocinio, abbandonando la precedente idea di diventare fisioterapista.

Il racconto parte con il suo percorso formativo: un excursus che inizia dall’impostazione scolastica di quegli anni e che va a soffermarsi sulle figure di riferimento di Caterina che la sostennero durante il tirocinio e che le permisero di diventare una professionista esperta.

I suoi primi anni lavorativi sono caratterizzati dalla nascita del reparto di patologia neonatale

dell’ospedale Sant’Anna di Torino a cui contribuisce a dar forma. L’intensissimo bagaglio emotivo qui accumulato e il conseguente bisogno di staccare la porteranno infine a chiedere trasferimento nel reparto di neonatologia, dove trascorrerà gli ultimi anni della sua carriera.

Con il suo viaggio fatto di ricordi affronta temi quali: l’evoluzione dell’assistenza al neonato pretermine, la rivoluzione del nido aperto, il contatto con le nuove generazioni di infermieri, l’influenza del suo essere madre sul lavoro e il suo rapporto con la morte come professionista e donna.

Dati intervista

Informazioni geografiche

Nazione: IT

Regione: Piemonte

Città: Torino

Testimoni della memoria

Caterina Marenzo

Data di nascita: 12-02-1957
Città: Torino
Scuola: Qualifica professionale
Professione: Infermiere
Lingue parlate: italiano

Scheda di: Giulia Beltrame Vriz, Rudy Bin, Rossella D’Aloi, Sara Loro, Debora Marenco, Giacomo Patrizio
Video di: Sara Loro, Giacomo Patrizio
Creato il: 24-10-2019

Questo video fa parte del seguente archivio
Saperi della cura

Saperi della cura

L’archivio saperi della cura nasce con l’intento di offrire spazio alla narrazione dei contesti di cura da una prospettiva poco esplorata: quella dei malati e del personale sanitario. Un punto di vista differente da quello statistico che le relazioni ufficiali utilizzano per descrivere l’ambito sanitario. Emergono così racconti inediti su come sono cambiate nel tempo le relazioni tra pazienti e operatori sanitari, sui saperi che concorrono a questo cambiamento creando l’occasione per una rivisitazione critica delle metodologie di formazione via via adottate.

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