
Massimiliano Sciretti
Il primo Presidente dell’ Ordine Infermieri
Massimiliano Sciretti è il Presidente dell’ Ordine Infermieri di Torino e il responsabile del Bed Management della città. Si è diplomato infermiere nel 1991 all’età di 19 anni e l’anno successivo ha conseguito il diploma di maturità. Si iscrive alla facoltà di psicologia che ben presto abbandona a causa dell’ insoddisfazione del percorso didattico formativo.
L’esigenza di ampliare le sue conoscenze ed il bagaglio di competenze, lo conduce a formarsi e specializzarsi in area critica. Il suo percorso in quest’area si realizza anche con l’esperienza professionale in Centrale Operativa 118; qui contribuisce alla nascita del sistema di emergenza 118 della città di Torino. La sua carriera professionale evolve prima nel coordinamento del pronto soccorso dell’ospedale Martini di Torino e successivamente nel ruolo di capo-dipartimento della medesima azienda sanitaria. Parallelamente intraprende esperienza come consigliere nell’ex collegio infermieri di Torino espletando 3 mandati. Nel 2018 è eletto primo Presidente del nascente Ordine Professionale Infermieri di Torino, un ruolo molto stimolante per il continuo confronto professionale e per il contributo alla politica professionale. Per lui essere Presidente rappresenta una sfida personale e professionale: ritiene, infatti, che si sia evoluto prima l’aspetto normativo professionale piuttosto che quello culturale dei professionisti. Il suo obiettivo è l’integrazione tra Ordine, Università ed Organizzazione.
Durante il suo percorso professionale ha incontrato numerosi ostacoli dovuti allo scarso riconoscimento del ruolo da parte delle altre professioni sanitarie.Il livello di soddisfazione professionale da parte della categoria è deficitario per le difficoltà di gestione per la carenza di risorse umane e per mancato riconoscimento economico.
Crede molto nella sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
Il consiglio che da ai giovani è quello di scegliere la professione con passione per la potenzialità che ha sullo sviluppo professionale;in riferimento a questa considerazione ha costituito La Consulta dei Giovani affinchè vengano formati sulla politica professionale e la capacità di riflessione.
La sua speranza è quella di poter contribuire allo sviluppo della professione valorizzando la politica professionale e il bagaglio esperenziale dei professionisti, poiché attualmente il sistema non è in grado di utilizzare in modo ottimale le risorse.Il ricordo vivido delle situazioni assistenziali difficili affrontate costituiscono una fonte di arricchimento per la professione e rappresentano momenti per i quali vale la pena essere competenti.
Conclude affermando: “è una professione unica”.
Indice del video
- Percorso formativo e professionale dalla nascita ad oggi
- Il passaggio da Collegio ad Ordine: il nuovo incarico
- Evoluzione professionale: analisi
- La professione dal punto di vista del cittadino
- Le potenzialità della professione
- Gli ostacoli incontrati
- Il grado di soddisfazione dei professionisti: valutazioni
- Il passaggio dalla clinica all’organizzazione
- Il consiglio ai giovani
- La consapevolezza di essere un professionista
- Uno sguardo al futuro: come tramandare la cultura professionale
- Eventi che hanno rafforzato la dimensione professionale
- Conclusione: com’è la professione
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Piemonte
Città: Torino
Massimiliano Sciretti
Anno: 1972
Città: Torino
Scuola: Università
Professione: Infermiere
Lingue parlate: Italiano
Scheda di: Roberta Cabiddu – Angela Conte – Arianna Dattoli – Paola Donadio – Elisabetta Laveglia – Massimo Galvagno
Video di: Roberta Cabiddu, Giacomo Patrizio
Creato il: 25-10-2019
Questo video fa parte del seguente archivio
Saperi della cura
Saperi della cura
L’archivio saperi della cura nasce con l’intento di offrire spazio alla narrazione dei contesti di cura da una prospettiva poco esplorata: quella dei malati e del personale sanitario. Un punto di vista differente da quello statistico che le relazioni ufficiali utilizzano per descrivere l’ambito sanitario. Emergono così racconti inediti su come sono cambiate nel tempo le relazioni tra pazienti e operatori sanitari, sui saperi che concorrono a questo cambiamento creando l’occasione per una rivisitazione critica delle metodologie di formazione via via adottate.