Storie di riso
Il cibo è una fondamentale risorsa per l’uomo e la sua salute, sia attraverso l’apporto di nutrienti, sia per la capacità di incarnare tratti della cultura umana che giocano un ruolo di primo piano per il nostro benessere.
Ogni territorio ha costruito nel tempo originali modalità attraverso le quali rapportarsi ai frutti della sua terra, arricchendoli di rituali, significati simbolici e consuetudini culinarie. Molta parte di queste relazioni è andata perduta in seguito agli anni del boom economico, con l’esodo dalle campagne verso i centri urbani, con l’avvento di un’agricoltura per la produzione di massa e da ultimo con la globalizzazione dei mercati e il conseguente impoverimento del patrimonio di biodiversità ed etnodiversità.
Scopo di questo archivio è raccogliere testimonianze relative al principale areale di produzione risicola in Europa, ovvero la Pianura Padana, e indagare, attraverso l’analisi di fonti testuali e testimonianze raccolte sul campo, sia ciò che sopravvive di tale patrimonio, sia i modi in cui si è evoluto ed è giunto a noi, prestando un’attenzione particolare ai nessi espliciti ed impliciti che legano cibo e salute.
Giuseppe Bogliani
Un naturalista in risaia
Beregaurdo, Parco del Ticino. Il professor Bogliani, zoologo, già docente presso l'Università di Pavia, racconta le trasformazioni avvenute nel mondo del riso nel corso degli ultimi settant'anni: il grande miglioramento delle condizioni di lavoro, ma anche l'inquinamento agrochimico e l'impatto delle nuove tecniche di coltivazione sulla fauna e sulla flora che caratterizzavano le risaie nell'Italia nord-occidentale.
Dalla fine degli anni Ottanta, si è verificato un crollo delle specie legate all'habitat acquatico - rane e raganelle, ma anche nitticore e libellule - e le risaie hanno smesso di essere, come un tempo, dei surrogati delle aree palustri. In particolare, l'alternanza di periodi d'immersione e di asciutta, associato all'utilizzo delle livelle laser, hanno trasformato le risaie in vere e proprie trappole ecologiche per le specie che si riproducono in acqua.
Sulla base delle ricerche svolte, il prof. Bogliani descrive alcune misure che si sono dimostrate utili per mitigare il crollo della biodiversità in risaia: dall'adozione dei metodi di coltivazione biologici del riso (purché in immersione), alla scavo di profonde canalizzazioni intorno alle camere di riso, alla creazione di biotopi sparpagliati nel territorio in cui possano riprodursi i processi ecologici che avvenivano nelle risaie prima dell'avvento dell'agricoltura industriale.
Indice del video
- Ricerche zoologiche svolte in risaia
- Cambiamenti nelle tecniche di coltivazione del riso e impatto sulla fauna
- La vegetazione in risaia: effetti delle nuove tecniche di contrasto
- La gestione degli argini
- Misure per mitigare il crollo della biodiversità in risaia
- Quando l'acqua è presente, la risicoltura biologica crea veramente le condizioni per una più ricca biodiversità
- Dobbiamo forse rimpiangere il mondo delle mondariso?
- Essere naturalisti in Italia
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Lomellina, Lombardia
Città: provincia di Pavia
Giuseppe Bogliani
Anno: 1954
Città: Garlasco (Pv)
Scuola: Università
Professione: Professore/Insegnate
Lingue parlate: italiano
Scheda di: Annalisa D'orsi
Video di: Annalisa D'orsi, Luca Ghiardo
Creato il: 18-06-2024