
Rosalia Caimo Duc
Il metodo della strigliatura per il riso biologico della Lomellina.
Rosalia Caimo Duc dopo la laurea in agraria, pur non provenendo da una famiglia di agricoltori, decide di dedicarsi alla coltura del riso e optare per un metodo a suo avviso più rispettoso dell'ambiente e più stimolante sotto il profilo professionale, preferendo al sistema convenzionale quello biologico.
Il suo punto di riferimento, da cui ha tratto parte delle nozioni necessarie ad avviare la coltura biologica, sono le Cascine Orsine di Bereguardo, il primo esempio noto di agricoltura biologica di riso post Rivoluzione Verde.
La tecnica delle strigliature, da lei adottata, è frutto di una ricerca finanziata dalla Regione Lombardia e effettuata dall'Ente Nazionale Risi tra il 2007 e il 2008. La scelta di Rosalia a favore di un'agricoltura biologica è legata all'osservazione dei cicli della natura e al desiderio di evitare metodi che trattino la terra come una sostanza inerte.
Oggi l'azienda Terre di Lomellina, della quale è a capo Rosalia, fa parte di una vasta rete di produttori di riso biologico che credono fortemente in un processo di trasformazione della filiera risicola, sostenendosi reciprocamente e favorendo l'adesione di nuovi membri attraverso la condivisione non solo di saperi ma di canali di vendita e attrezzature.
Indice del video
- La scelta per la coltivazione del riso biologico: come ho imparato.
- I primi anni: convenzionale con un contoterzista. Una coltura industriale dove il suolo è un'inerte. Poi la scelta per il biologico avviata da una riflessione sulla capacità della natura di generare vita senza un intervento umano.
- La coltura bio fa la differenza in campo, generando una ambiente più sano ma anche nel piatto.
- Le ricadute sull'ambiente: il report dell'ISPRA sullo stato delle acque e le ricadute positive dell'agricoltura Bio.
- La necessità di valorizzare il prodotto.
- La collaborazione con gli altri agricoltori Bio e il sostegno reciproco. Oltre l'isolamento e la diffidenza.
- Il riso bisogna venderlo costruendo con il cliente un rapporto di fiducia basato sulla trasparenza.
- Un'agricoltura bella, non standardizzata, che ti mette alla prova.
- Dall'agricoltura convenzionale a quella biologica: le difficoltà conversione.
- Le varietà migliori da coltivare e il problema del brusone.
- Le prove di varietà resistenti al brusone.
- Da due aziende in Lombardia a una ventina di aziende in rete: il futuro dipenderà dalle politiche. Con gli investimenti si affineranno le tecniche e migliorerebbero la produttività e quindi la sostenibilità economica.
- Il recupero dei residui di lavorazione.
- Il limite di attingere al passato: i tempi sono cambiati, non ci sono più gli animali in cascina.
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Lombardia
Città: Candia Lomellina
Frazione: Via Roma 72
Rosalia Caimo Duc
Data di nascita: 22-08-1961
Città: Novara
Scuola: Università
Professione: Agricoltore
Lingue parlate: Italiano
Scheda di: Luca Ghiardo
Video di: Luca Ghiardo
Creato il: 28-01-2022
Questo video fa parte del seguente archivio
Storie di riso
Storie di riso
Il cibo è una fondamentale risorsa per l’uomo e la sua salute, sia attraverso l’apporto di nutrienti, sia per la capacità di incarnare tratti della cultura umana che giocano un ruolo di primo piano per il nostro benessere.
Ogni territorio ha costruito nel tempo originali modalità attraverso le quali rapportarsi ai frutti della sua terra, arricchendoli di rituali, significati simbolici e consuetudini culinarie. Molta parte di queste relazioni è andata perduta in seguito agli anni del boom economico, con l’esodo dalle campagne verso i centri urbani, con l’avvento di un’agricoltura per la produzione di massa e da ultimo con la globalizzazione dei mercati e il conseguente impoverimento del patrimonio di biodiversità ed etnodiversità.
Scopo di questo archivio è raccogliere testimonianze relative al principale areale di produzione risicola in Europa, ovvero la Pianura Padana, e indagare, attraverso l’analisi di fonti testuali e testimonianze raccolte sul campo, sia ciò che sopravvive di tale patrimonio, sia i modi in cui si è evoluto ed è giunto a noi, prestando un’attenzione particolare ai nessi espliciti ed impliciti che legano cibo e salute.