
Giuseppe Favaro
Volvera fra sviluppo e tradizione
Giuseppe Favaro, nato a Volvera nel 1934, assicuratore, inizia ricordando che ha ricoperto la carica di sindaco all’inizio degli anni Sessanta e segnala alcune curiosità sull’origine del toponimo Volvera e di quello della frazione Zucche. Ricorda poi la processione del Venerdì Santo, che fino a 40 anni fa si svolgeva il Giovedì Santo, e che era caratterizzata da uno splendido catafalco, la statua dell’Addolorata, i simboli della Passione, la partecipazione dei Batù della Confraternita dello Spirito Santo nelle loro divise. Passando a parlare della ferrovia Torino-Pinerolo, spiega il motivo per il quale i contadini all’epoca non vollero che passasse nei pressi di Volvera, in quando il passaggio a livello avrebbe ostacolato il transito delle loro mandrie. Prosegue evidenziando l’importanza avuta all’impianto dello stabilimento Fiat Ricambi, per lo sviluppo di Volvera, che ha portato alla costruzione di villette unifamiliare, da parte di operai-agricoltori, delle case popolari nel 1975, dell’autostrada e della circonvallazione. Si rammarica per l’eliminazione di strutture che “sapevano di vecchio” come la ghiacciaia. Sulla nota dolente degli allagamenti osserva che sono attestati già nel 1820 da un perizia e che quelli più recenti degli anni Novanta sono imputabili non all’autostrada, ma all’innalzamento del letto del Chisone, a seguito di lavori di rafforzamento dei pilastri di un ponte.
In merito all’evoluzione demografica, osserva che gli abitanti sono passati da 1.850 del 1960 a 8.600, con un picco di 1.000 unità nel 1975 per l’occupazione delle case popolari da famiglie provenienti da Torino; rileva anche che il fenomeno immigratorio non rappresentava per i volveresi una novità, essendo già abituati ai “forestieri” sfollati da Torino durante la guerra. Dopo essere tornato brevemente sulle tensioni per l’occupazione delle case popolari e sulla costruzione delle scuole, ricorda la famosa “Santa”, che richiamava migliaia di persone speranzose nei suoi poteri di guaritrice, e delle attività connesse, come la vendita di medagliette e la disinfezione delle strade per evitare possibili contagi, da parte del cantoniere. Dichiarandosi innamorato del centro storico e dei nuclei rurali, parla dell’evoluzione di Volvera negli ultimi 30 anni.
Ricorda la Confraternita dello Spirito Santo, di cui è membro, che oggi conta circa 400 iscritti e che in passato a Pentecoste distribuiva i fagioli alla popolazione, rituale oggi mutato in un pranzo al ristorante dove non manca mai un piatto di fagioli. Parla quindi brevemente della festa di leva, dei rituali carnevaleschi, di un locale da ballo.
Parla infine delle prime uscite da Volvera: la gita annuale ad Arenzano in macchina col papà, le gite al lago Maggiore e al Moncenisio con gli amici con un camion dotato di panche.
Indice del video
- Presentazione
- Origine del toponimo Volvera
- Origine del toponimo Zucche
- La processione del Venerdì Santo
- La ferrovia Torino-Pinerolo
- Lo stabilimento Fiat Ricambi
- Gli allagamenti
- L’evoluzione demografica e l’immigrazione
- L’occupazione delle case popolari
- La “Santa” di Volvera
- L’evoluzione di Volvera negli ultimi 30 anni
- La Confraternita dello Spirito Santo
- Infanzia e giovinezza
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Piemonte
Città: Volvera
Provincia: TO
Altitudine: 251m s.l.m.
Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Volvera
Giuseppe Favaro
Data di nascita: 18-03-1934
Città: Volvera (To)
Scuola: Scuola superiore
Professione: Libero Professionista
Lingue parlate: Italiano
Scheda di: Franco Zampicinini
Video di: Luca Percivalle
Creato il: 19-03-2009