
Francesca Bo
Il ristorante Madonna della Neve a Cessole
Francesca Bo, classe 1936, è nata ed ha sempre vissuto a Cessole. Con il marito ed il figlio gestisce quella che era una trattoria di campagna ma che oggi si è trasformata in un ristorante. I ravioli del plin erano il piatto della festa, cresime e comunioni, Pasqua e Natale. Per la preparazione non si recuperavano gli avanzi, ma, già allora si sceglievano le tre carni di prima scelta: vitello, maiale e coniglio. Si diceva “facciamo due ravioli per festeggiare!”
Da un’idea del marito viene riproposta la curdunà: agnolotti serviti su una tela spessa che assorbiva l’acqua di cottura e li rendeva asciutti "Oggi li abbiamo riproposti su dei tovagliolini e in tanti sono venuti a provarli".
Ripercorrendo la storia del ristorante e della sua famiglia ci racconta come venivano preparati e cucinati i ravioli. “Una tazza di ravioli al vino per carnevale non me la toglie nessuno”, dice con gusto Francesca Bo, ma solo con il vino di mio marito che “viene direttamente dall’uva!”, come un vin brulè che aiuta a respirare. Al mattino si faceva il ripieno, al pomeriggio la pasta e il giorno dopo venivano mangiati, non essendoci frigoriferi per la conservazione. I ravioli difettosi, con la pasta bucata venivano cotti sulla stufa e dati ai bambini.
Era un rito: i parenti più prossimi si riunivano, le donne li preparavano, i bambini li sistemavano sugli assi tutti ordinati, si stava tutti insieme.
Indice del video
- Storia del ristorante Madonna della Neve
- I ravioli del plin nascono in questi luoghi
- La tradizione dei ravioli mangiati sul tovagliolo
- Un piatto per le occasioni importanti
- I primi a servire i ravioli su un tovagliolo: sostituire la cordunà con un tovagliolo di lino
- Com'era fare i ravioli in casa
- Le occasioni per prepararli: si facevano pochissime volte all’anno
- A Carnevale non mancavano mai i ravioli e si mangiavano anche al vino
- L’usanza di girare di casa in casa mascherati
- Ravioli abbrustoliti sulla stufa
- Si facevano al mattino e si consumavano in giornata, era un rito
- Era un’occasione per riunirsi come famiglia o tra abitanti della stessa borgata
- Li facevo perché mia mamma li faceva, qui si sono sempre fatti
- Il “plin” lo rende più bello, assomiglia ad una caramella, ha un che di artistico
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Piemonte
Città: Cessole
Provincia: AT
Località: regione Madonna della Neve
Altitudine: 280m s.l.m.
Francesca Bo
Anno: 1936
Lingue parlate: Italiano
Scheda di: Stefano Cavallotto, Luca Percivalle
Video di: Stefano Cavallotto
Creato il: 05-05-2015
Questo video fa parte del seguente archivio
Saperi del cibo
Saperi del cibo
L’archivio custodisce le memorie gastronomiche del territorio piemontese. Attraverso queste esperienze e testimonianze si racconta il saper fare di coloro che il cibo lo preparano quotidianamente, cuochi o semplici massaie. La banca dati consente un viaggio nell’universo delle artigianalità gastronomiche che caratterizzano e identificano questo territorio italiano. Ricerca promossa dalla Regione Piemonte.