
Mattia Eusebio Pastore
L'agricoltura è relazione
Da dieci anni, Mattia E. Pastore conduce l'azienda risicola ereditata dal nonno con una metodologia biologica che, nel tempo, ha continuato a produrre ottimi raccolti e si è rivelata economicamente sostenibile, ma ha anche incrementato la presenza nei campi di uccelli (civette, picchi, aironi rossi, tordi, tarabusi) e di insetti utili (impollinatori, libellule, coccinelle, lucciole), comprese diverse specie protette.
Il sistema di coltivazione, sviluppato con il sostegno della famiglia Stocchi di Rovasenda, poi adattato ai propri terreni, si basa fondamentalmente sull'osservazione e l'imitazione della natura. Permettendo alla natura di seguire almeno parzialmente i propri cicli, una parte del lavoro dell'agricoltore viene scaricata sull'ecosistema stesso, la fertilità del suolo viene mantenuta e aumentata, gli insetti che danneggiano il riso contenuti. Tutto senza diserbi, insetticidi e fertilizzanti esterni, consumando anche una minore quantità di energie fossili.
Questo modo di produrre consente all'agricoltore di assumere quel ruolo di custode dell'ambiente a cui dovrebbe essere vocato, trovandosi a gestire ampie estensioni di territorio. Per Mattia "l'agricoltura è relazione" e andrebbe praticata come una forma di simbiosi. "Siamo parte della reti della natura, la separazione rispetto all'ambiente che ci circonda è un'illusione ottica".
L'agricoltore dovrebbe allentare il proprio desiderio di controllo per convivere e collaborare con la complessità e la meraviglia che lo circonda. Osservando la natura, scopriamo che il suolo è vivo, i terreni sono nudi solo nel deserto e non esiste mai una pianta da sola, esiste sempre la relazione. La biodiversità ha un valore intrinseco ma ha anche un'utilità agronomica ed è un indice rapido ed efficace per monitorare la salute complessiva degli ecosistemi.
Indice del video
- Mi piace definirmi contadino
- Un'altra visione del rapporto con la terra
- Delle nicchie ecologiche per contenere gli insetti dannosi
- Sono tornate specie che prima non c'erano
- È una grande soddisfazione riuscire a produrre e svolgere quel ruolo di custode del territorio a cui mi sento vocato
- Siamo parte della rete della natura, la separazione è un'illusione ottica
- Inizialmente, la mia scelta ha creato diversi conflitti
- Appoggiandoci a tecnici e consulenti, abbiamo smesso di fare i contadini
- Il sostegno dalla famiglia Stocchi
- Dieci anni fa, quando studiavo in università, il suolo era ancora considerato un substrato inerte
- Un sistema di coltivazione che si basa sull'imitazione della natura e sulle relazioni dell'ecosistema
- Sulla rotazione delle colture
- Un visibile incremento della biodiversità vegetale e animale
- Collaborare con la natura permette anche di lavorare di meno
- Ora i vicini dimostrano curiosità e maggiore apertura
- La cultura del controllo della natura
- Un'agricoltura che convive con il mistero e la meraviglia della natura
- Come mi spiego le resistenze degli altri agricoltori
- I miei terreni non sono vocati per altre colture, comunque il mio bilancio è sostenibile
- Per il momento, vendo riso solo all'ingrosso
- L'estensione dell'azienda
- Semine, livellamenti e lavorazione del suolo
- Sulla gestione degli argini
- Sull'utilità e il ruolo della pacciamatura verde
- I pesci tengono puliti i fossi, gli anziani lo sapevano
- Gli alberi che crescono sui miei argini
- Mio nonno si è ricordato dei metodi di coltivazione di quando era bambino
- I sussidi dovrebbero essere utilizzati per sostenere un'agricoltura che tuteli l'ambiente, non devono essere dati a pioggia
- Il problema non è che l'agricoltura biologica produce di meno, ma l'enorme quantità di cibo sprecato dalla grande distribuzione e le grandi quantità di cereali utilizzate per l'allevamento dei bovini
- Sulle recenti proteste degli agricoltori
- Finalmente, i controlli degli enti certificatori stanno diventano più seri
- Un appello ai miei colleghi agricoltori
- L'agricoltura è anche politica
- Studiare e osservare, ma anche cambiare e adattarsi
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Piemonte
Frazione: Trino (Vc)
Località: Robella
Mattia Eusebio Pastore
Anno: 1991
Città: Vercelli
Scuola: Università
Professione: Agricoltore
Lingue parlate: italiano
Sitografia:
Scheda di: Annalisa D'Orsi
Video di: Annalisa D'Orsi, Luca Ghiardo
Creato il: 11-09-2024
Questo video fa parte del seguente archivio
Storie di riso
Storie di riso
Il cibo è una fondamentale risorsa per l’uomo e la sua salute, sia attraverso l’apporto di nutrienti, sia per la capacità di incarnare tratti della cultura umana che giocano un ruolo di primo piano per il nostro benessere.
Ogni territorio ha costruito nel tempo originali modalità attraverso le quali rapportarsi ai frutti della sua terra, arricchendoli di rituali, significati simbolici e consuetudini culinarie. Molta parte di queste relazioni è andata perduta in seguito agli anni del boom economico, con l’esodo dalle campagne verso i centri urbani, con l’avvento di un’agricoltura per la produzione di massa e da ultimo con la globalizzazione dei mercati e il conseguente impoverimento del patrimonio di biodiversità ed etnodiversità.
Scopo di questo archivio è raccogliere testimonianze relative al principale areale di produzione risicola in Europa, ovvero la Pianura Padana, e indagare, attraverso l’analisi di fonti testuali e testimonianze raccolte sul campo, sia ciò che sopravvive di tale patrimonio, sia i modi in cui si è evoluto ed è giunto a noi, prestando un’attenzione particolare ai nessi espliciti ed impliciti che legano cibo e salute.