Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Stefano Bocchi

Riso, cultura e agroecologia

Il professor Bocchi traccia un quadro complessivo delle ricerche compiute sulla risicoltura biologica italiana. Per poter studiare in modo adeguato la produzione di riso biologica e supportare delle pratiche di coltivazione che difendano e ripristino la fertilità dei terreni agricoli, occorre cambiare approccio e mettere in discussione una visione, anche culturale, che è stata egemonica nell'agronomia italiana e internazionale degli ultimi decenni.

L'agricoltura estremamente specializzata che caratterizza, oggi, la Pianura Padana sta inquinando e impoverendo gravemente il suolo. Provoca la perdita di sostanza organica e compromette la vita e l'attività microbiologica che è alla base della fertilità di tutti i terreni. In questo contesto, il prof. Bocchi sottolinea l'importanza della ricerca pubblica e della ricerca partecipativa in ambito agronomico, allo scopo di sostenere le competenze e l'autonomia degli agricoltori come pure la transizione verso un modello più sostenibile.

Abbiamo ereditato una cultura agronomica riduzionista, che non valorizza le interconnessioni, ignora la complessità e l’importanza degli ecosistemi, contrappone la nostra specie alla natura e persegue una standardizzazione e una specializzazione esasperati. La ricerca agroecologica propone un salto di scala e sposta l'attenzione dal sistema colturale risicolo all'azienda agricola la quale, se vuole continuare a produrre riso in modo efficiente, senza impattare gravemente sull'ambiente e sul proprio futuro, dovrebbe diventare una realtà multifunzionale e portare avanti diverse coltivazioni, valorizzando la rotazione colturale e la creazione di un sistema agroecologico complesso.

Emblematica dei cambiamenti in corso, anche l’idea che le piante avventizie o commensali, se adeguatamente gestite, possano essere utili, e che comunque il loro eccesso sia sintomatico di una rottura dell’equilibrio naturale provocata dagli esseri umani.

Attualmente, la risicoltura biologica italiana si situa in un ambito di grande innovazione ed è guardata con molta attenzione sul piano internazionale. I risicoltori biologici che assumono le proprie responsabilità nei confronti dell’ambiente, in un’ottica di conservazione e rigenerazione delle risorse naturali, lasciano al futuro un'eredità importante di competenze, pratiche, valori e relazioni.

Fra i precursori dell'agroecologia e dell'ecologia agraria, Bocchi ricorda Giovanni Haussmann che, consapevole dell'importanza del suolo – lo studioso portava in Italia la grande tradizione di pedologia della scuola russa – è stato fautore di una visione dell’agronomia che sottolineava la necessità di una relazione simbiotica fra agricoltori e natura e metteva in primo piano il problema fondamentale della relazione fra scienza ed etica.

Indice del video

  1. Il mio impegno per la sostenibilità ambientale
  2. Dal sistema colturale del riso all'azienda risicola. La ricerca agroecologica fa un salto di scala
  3. I terreni delle aziende convenzionali hanno perso fertilità
  4. Sulla risaia come luogo di fitodepurazione o come fonte d'inquinamento
  5. Perché l'apporto di fertilizzanti chimici impoverisce il terreno
  6. Un'agronomia che subisce le grandi pressioni del mercato dei fertilizzanti e dei diserbanti non indebolisce solo il proprio pensiero, ma anche l'agricoltore
  7. La rotazione delle colture è ancora la base
  8. I sistemi agroecologici complessi sono più stabili
  9. Una pluralità di tecniche diverse per affrontare i problemi che insorgono in risaia
  10. Sull'importanza della ricerca partecipata e della ricerca pubblica
  11. Dalla lotta alle malerbe alla gestione delle piante commensali. Cambia l'approccio e la terminologia
  12. Sull'impatto della pacciamatura verde sulla fauna
  13. Una cultura agronomica che rende difficile studiare la complessità e comparare in modo corretto agricoltura biologica e convenzionale
  14. Perché si diventa risicoltori biologici
  15. La risicoltura biologica italiana desta molto interesse sul piano internazionale
  16. Sulle cattedre ambulanti
  17. La cultura agroecologica nell'università italiana
  18. L'ecologia agraria è stata marginalizzata perché era in contrasto con gli obiettivi della rivoluzione verde
  19. Sulla differenza fra ecologia agraria e agroecologia
  20. Nascita e sviluppo dell'Associazione italiana di agroecologia (AIDA)
  21. Perché il Green Deal è importante
  22. Agroecologia e caporalato
  23. Occorre premiare e riconoscere le aziende agricole che offrono servizi ecosistemici
  24. Sulla necessità di un ente certificatore
  25. Giovanni Haussmann e il problema della relazione fra scienza ed etica

Dati intervista

Informazioni geografiche

Nazione: IT

Regione: Lombardia

Città: Milano

Frazione: via Celoria 2

Testimoni della memoria

Stefano Bocchi

Anno: 1956
Città: Milano
Scuola: Università
Professione: Professore/Insegnate
Lingue parlate: italiano

Riferimenti e fonti

Scheda di: Annalisa D'Orsi
Video di: Annalisa D'Orsi, Luca Ghiardo
Creato il: 08-07-2024

Questo video fa parte del seguente archivio
Storie di riso

Storie di riso

Il cibo è una fondamentale risorsa per l’uomo e la sua salute, sia attraverso l’apporto di nutrienti, sia per la capacità di incarnare tratti della cultura umana che giocano un ruolo di primo piano per il nostro benessere.

Ogni territorio ha costruito nel tempo originali modalità attraverso le quali rapportarsi ai frutti della sua terra, arricchendoli di rituali, significati simbolici e consuetudini culinarie. Molta parte di queste relazioni è andata perduta in seguito agli anni del boom economico, con l’esodo dalle campagne verso i centri urbani, con l’avvento di un’agricoltura per la produzione di massa e da ultimo con la globalizzazione dei mercati e il conseguente impoverimento del patrimonio di biodiversità ed etnodiversità.

Scopo di questo archivio è raccogliere testimonianze relative al principale areale di produzione risicola in Europa, ovvero la Pianura Padana, e indagare, attraverso l’analisi di fonti testuali e testimonianze raccolte sul campo, sia ciò che sopravvive di tale patrimonio, sia i modi in cui si è evoluto ed è giunto a noi, prestando un’attenzione particolare ai nessi espliciti ed impliciti che legano cibo e salute.

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