
Giuseppe "Gepis" Barbero
Il Boccondivino come scuola di cucina e di plin
Giuseppe Barbero o per tutti semplicemente “Gepis”. La sua carriera in cucina comincia a 14 anni e dopo un lungo girovagare approda nel 1985 al Boccondivino grazie a Carlin Petrini, qui ha la fortuna di conoscere Maria, una vera donna di cucina. Un'osteria, quella del Boccondivino, dove la cucina cosiddetta tradizionale è si è fatta substrato sul quale sviluppare nuove idee e andare alla ricerca del buono. Un’osteria rivoluzionaria con menu scritto e i prezzi adiacenti così come la carta dei vini, quindi un cambiamento nel servizio e nell’impostazione dell’osteria classica.
Il raviolo al Plin nella storia di Gepis è strettamente legato all’osteria, in casa sua erano quadrati e senza pizzicotto, venivano chiusi con un tondino di legno ed erano molto più grandi. Un ricordo che oltre alle caratteristiche estetiche sottolinea aspetti economico culturali: molta più pasta a favore del ripieno (oggi etichettato come errore tecnico); nei periodi di magra ripieni fatti di sole verdure o più che avanzi, scarti di carne.
Racconta come venivano preparati la mattina o la sera prima delle grandi occasioni e avvolti con cura in candide lenzuola di lino; una cura derivante da difficoltà sia nella preparazione e sia nel dispendio economico derivante dal ripieno. Tutto ciò mette in evidenza come molto spesso come piatti memorabili nascono in situazioni di difficoltà che permettono di aguzzare l’ingegno e la creatività dando vita a grandi creazioni gastronomiche
Video table of contents
- Mia nonna era una bravissima cuoca e ho deciso di fare il cuoco
- L'intro con Petrini nel 1984, il
- La storia della cuoca Maria del
- Il raviolo è piatto della festa e un modo per consumare gli avanzi
- In casa facevamo i ravioli quadrati, i ravioli del Plin arrivano dalla Langa
- Abbiamo iniziato a farli al Boccondivino perchè suscitavano curiosità
- Oggi i ravioli del Plin si travano dappertutto
- I primi turisti sono andati in Langa e lì hanno incontrato il Plin
- Abbiamo fatto i ravioli quadrati fino agli anni ’90, poi abbiamo iniziato a fare quelli del plin
- Le porzioni: agnolotti quadrati e ravioli del plin
- Ravioli: piatto delle grandi occasioni e di campagna dove le materie prime abbondano
- Un piatto a cui si dedicava tempo e fatica
- Non c'è una ricetta: il ripieno era il segreto delle massaie, era una competizione
- Il termine più usato per il ripieno è empura, cioè riempitura
- Per noi i ravioli sono: col sugo , al vino e
- Il sapore del ripieno è sempre stato un punto di arrivo
- Un piatto non solo buono ma anche bello
- Erano fatti con cura maniacale, era un regalo alla famiglia, era racchiudere qualcosa di caro
- Ci sono tantissimi passaggi, è come un gesto d’amore
- Uno dei piatti più belli, nato dalla povertà e come necessità
- I ravioli sono il piatto che affascina e crea competizione nel farli meglio
- Sembrano delle palettine per raccogliere il sugo
- Il pizzicotto è anche legato all’affettività e alla complicità fisica
- Il gioco di farli abbrustolire sulla stufa
Interview information
Country: IT
Region: Piemonte
City: Bra
District: CN
Altitude: 285m s.l.m.
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Bra
Giuseppe Barbero
Year: 1963
City: Pocapaglia (CN)
Languages: Italiano
Document by: Stefano Cavallotto, Luca Percivalle, Alessandro Ditommaso
Video by: Stefano Cavallotto
Created: 07-04-2015
Questo video fa parte del seguente archivio
Knowledge on food
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The archive contains gastronomic memories of the territory of Piedmont. Through these experiences and testimonies we explore the knowledge of those who prepare food daily, like chefs or housewives. The database shows us a picture of the universe of gastronomical productions which distinguish and identify this Italian territory. Research promoted by the Piedmont Region.