Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Minguo-Li

Thè verde dal sud della Cina

 Minguo-Li Margraf è nata nel sud est del Cina nella provincia di Yunnan, una terra molto ricca di minerali e di biodiversità dove è ancora praticata la tradizione millenaria della coltivazione del thè.  La Camelia senensis (L.) è infatti coltivata da millenni in questa zona tra il Lago Erhai ed il fiume azzurro (JinshaJiang in  cinese); patrimoni  difesi dell’Unesco.Queste foreste di thè , il quale viene anche chiamato “jungle tea” sono un luogo di pace e di spirito,  dove questa pianta si fonde con la natura in un tutt’uno di biodiversità e naturalezza unici.

Minguo-Li nel parlare di tradizioni  racconta che prima di raccogliere il thè, la foresta viene benedetta con un rito di ringraziamento a Dio ed ai loro antenati i quali secondo la leggenda decisero di piantare questa pianta per poter lasciare il seme sulla terra come segno di purità, e continuare a piantarlo per generazioni. Questa pianta non è mai stata intaccata da malattie e non viene tagliata come forma di rispetto. Le foglie sono utilizzate per preparare anche diverse torte e viene commercializzato senza essere lavato in un contenitore di bambù (utilizzato anche anche nel vicino Tibet dove bevono il thè con il burro di Yak, il famoso bue tibetano) dove “matura” creando un piccolo microsistema, che da’ a questo thè tutta la sua vivacità sensoriale. Il progetto di Rainforest iniziato con il Dr.Margraf, successivamente diventato suo marito, è coordinato da Minguo-Li e punta a sostenere questo ecosistema preservandolo dalle monocolture industriali portate avanti a partire dal 1950 in Cina.

Questo video fa parte del seguente archivio
Terra Madre

Terra Madre

L’archivio conserva le esperienze dei popoli della terra, le musiche, le tradizioni delle comunità del cibo che si ritrovano ogni due anni a Torino per condividere esperienze e saperi. L’archivio racconta le storie di vita dei contadini, pescatori, allevatori, trasformatori che partecipano alla rete mondiale di “Terra Madre”. Le interviste fanno emergere intimi rapporti tra i prodotti tradizionali e il territorio in cui vivono. Ricerca promossa dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e Slow Food.

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