
Giancarlo Marabotti
Il pesto al mortaio
Intervistato nel 2014, Giancarlo Marabotti, nato nel 1947 a Cremona, geologo in pensione, arriva nel 1986 in Liguria, dopo aver viaggiato per lavoro in tutto il mondo; qui riscopre la passione per le salse al mortaio, insita in lui fin dall'infanzia. Attualmente è responsabile del presidio Slow Food "Sciroppo di rose" per la regione Liguria. Nelle prime due edizioni del Pesto World Championship si classifica tra i primi dieci concorrenti, scatenando l'invidia dei genovesi.
Il pesto, salsa non cotta, deriva dall’antica agliata, in genovese “aggiadda”, risalente al 1200 e usata dai marinai che pestavano l’aglio con pane bagnato nell’aceto per insaporire e disinfettare le carni secche mangiate durante la navigazione. Verso la metà del 1800 l’aceto venne sostituito con il basilico, i formaggi e l’olio. Successivamente viene aggiunta della frutta secca - noci, nocciole – e più tardi i pinoli che diedero alla salsa il giusto equilibrio grazie al loro gusto resinoso.
Il primo formaggio utilizzato era olandese e stagionato mentre successivamente arrivarono il Parmigiano Reggiano stagionato 36 mesi e il Pecorino Fiore Sardo.
La pasta più adatta ad essere condita con il pesto, secondo Marabotti è la lasagna larga, “mandilli de sea” in dialetto genovese. Il basilico di provenienza genovese, deve avere sei foglie e di non più quaranta giorni di vita, cogliendolo così nel momento in cui è più profumato.
Indice del video
- Il mortaio nei ricordi d'infanzia
- Il campionato mondiale di pesto a Genova
- Le erbe aromatiche e la salsa dei marinai
- Cucinare insieme per tramandare esperienza
- Il mortaio e la storia del pesto
- Il pesto: mortaio, aglio, pinoli, parmigiano, fiore sardo, basilico DOP, sale e olio
- Come si prepara il pesto
- Il pesto con le lasagne
- Il cervello nella pancia: l'educazione alimentare
- Carlin Petrini: buono, pulito e giusto
- La salsa di pinoli, di noci e la prescinsoa
- Il marò, ovvero il pesto di fave, e l'agliata
- La maionese nel mortaio con vari profumi
- La Tapenade
- Il mortaio genovese e il frullatore
- Cucinano gli ospiti per convivialità
Dati intervista
Nazione: IT
Regione: Liguria
Città: Arenzano
Provincia: GE
Altitudine: 10m s.l.m.
Giancarlo Marabotti
Data di nascita: 01-12-1947
Città: Casalmorano
Scuola: Università
Professione: Pensionato
Lingue parlate: Italiano
Scheda di: Luca Percivalle
Video di: Francesco Lazzarino, Emanuele Pettinicchio, Nicolò Pistis, Giovanni Raffaghello, Fabrizio Trinchero
Creato il: 15-03-2014
Questo video fa parte del seguente archivio
Saperi del cibo
Saperi del cibo
L’archivio custodisce le memorie gastronomiche del territorio piemontese. Attraverso queste esperienze e testimonianze si racconta il saper fare di coloro che il cibo lo preparano quotidianamente, cuochi o semplici massaie. La banca dati consente un viaggio nell’universo delle artigianalità gastronomiche che caratterizzano e identificano questo territorio italiano. Ricerca promossa dalla Regione Piemonte.